Dopo sei partite stagionali sarebbe sciocco parlare di promozioni o bocciature, ma si possono iniziare comunque a fare delle considerazioni. Pau Lopez, l’estremo difensore più pagato della storia della Roma, sta facendo abbastanza bene, dimostrando sicurezza con i piedi, ed è assai stimato dai compagni. Spinazzola sembra essere una vera risorsa, ma gli infortuni muscolari lo stanno frenando. Discorso simile per Zappacosta, visto solo per pochi minuti contro il Genoa. Chi sta scoprendo un mondo nuovo è Mancini, che nonostante qualche errore, ha dato importanti segnali di crescita. Smalling è piaciuto invece dalla prima uscita: la sconfitta contro l’Atalanta non ha annebbiato la sua buona prestazione all’esordio. L’innesto di Veretout a centrocampo era quello che serviva alla Roma, sebbene anche lui sia tra i colpevoli della sconfitta contro la Dea di mercoledì. Molto meno impiegato di lui Diawara, ancora immaturo probabilmente. Poco incisivo, tranne che all’esordio contro il Sassuolo, il gioiello del mercato giallorosso, Mkhitaryan. A Trigoria però non sono preoccupati e credono che sia soolo una questione di ambientamento. Il vice-Dzeko, Kalinic, è invece ancora indietro dal punto di vista fisico, ma la Roma ha piena fiducia in lui. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.