Corriere dello Sport (G. Marota) – In questa Roma esistono gli imperatori, i senatori, i soldati fedeli e coloro che sono sospesi senza una destinazione chiara. José Mourinho ha scelto di affidarsi a un blocco selezionato di uomini fedeli, eliminando momentaneamente il concetto di turnover. I risultati e lo stato di forma dei titolari danno ragione allo Special One, ma diversi calciatori faticano a entrare stabilmente nelle rotazioni.
Borja Mayoral, il bomber giallorosso del 2020-21 (17 gol), non ha giocato titolare nemmeno contro lo Zorya Luhanks. Con i 13′ di ieri sera, lo spagnolo ha raggiungo il totale di 26 minuti in campo durante un tour de force fatto di 7 partite in 21 giorni. Nel ruolo di centravanti Mou vede solo Abraham e Shomurodov.
È uno strano caso anche quello di Gonzalo Villar, al quale Fonseca aveva affidato le chiavi del centrocampo da novembre 2020 in poi: il numero 8 è stato impiegato nelle due gare dei gironi di Conference e non ha mai giocato in campionato, finendo per tre volte in tribuna.
Poi c’è Darboe, esploso a maggio quando la Roma non aveva più nulla da chiedere alle sue ambizioni. Il classe 2001 ha esordito con Mourinho proprio in Ucraina con un bell’assist per El Shaarawy, togliendo il posto allo stesso Villar e a Diawara (entrato al 70′).
Il tempo è sempre stato l’alibi più comune per l’utilizzo col contagocce di Reynolds, arrivato nella Capitale a fine gennaio 2021 (prestito con obbligo di riscatto) per circa 7 milioni più bonus. Un colpo fortemente voluto dai Friedkin, ma l’ex Dallas nelle prime 10 uscite ufficiali di questa stagione s’è visto solo in 2 circostanze (3 minuti giocati); l’assenza di Karsdorp nel giovedì di coppa poteva essere un’opportunità per lui, ma nel ruolo di terzino destro è stato adatto Ibanez.