I titolisti delle Nazionali possono fregarsi già le mani: sta per arrivare il tempo del Pirata e poi — dopo una dovuta tappa intermedia — si aprirà l’era del Faraone. No, non stiamo parlando di romanzi d’appendice, ma delle prossime convocazioni azzurre. Il 29 febbraio a Genova contro gli Stati Uniti, infatti, toccherà a Fabio Borini, 20 anni, lasciare subito l’Under e portare in dote agli azzurri di Cesare Prandelli per la prima volta il suo «coltello tra i denti» (affilato dai 7 gol stagionali già all’attivo), mentre il giorno precedente sarà il milanista Stephan El Shaarawy,19 anni, ad alzare la sua cresta nell’Under 21 di Ciro Ferrara, impegnata a Cannes contro la Francia. Finora l’attaccante nato a Savona ma di origine egiziana ha accumulato un paio di convocazioni tra gli azzurrini, però non ha mai esordito in una partita ufficiale (solo nel test col Bellinzona). Per il Faraone, comunque, l’Under potrebbe essere solo un momento di passaggio, perché negli stage per reparto che il c.t. Prandelli sta cercando d’inserire nell’affollato calendario italiano (il 19 marzo dovrebbe partire il primo), è probabile che riesca ad ottenere una chiamata anche nel gruppo della Nazionale maggiore.
Silvestre & Santon Insomma — dopo Balotelli, Ledesma, Motta e Osvaldo — la nuova era azzurra apre sempre più le porte ai cosiddetti «nuovi italiani». Basti pensare che, sempre per gli stage primaverili è già in preallarme Matias Agustin Silvestre, 27 anni, difensore centrale del Palermo, nato a Mercedes, in Argentina, ma in possesso anche della cittadinanza italiana. «Sarei orgoglioso di indossare la maglia azzurra — ha spiegato lo stesso Silvestre su Rai Sport pochi giorni fa —. Le mie origini e la mia crescita calcistica sono legate all’Italia». Chi invece all’estero sembra essersi ritrovato è Davide Santon. Dopo un inizio difficile, infatti, il 21enne ex interista nel Newcastle sta facendo abbastanza bene e così Prandelli lo farà rientrare nel giro azzurro chiamandolo sempre in occasione degli stage.
Rossi ci prova Ovvio, però, che le suggestioni maggiori sono legate all’attacco. Contro gli Stati Uniti il c.t. non potrà avere neppure Di Natale (problema all’alluce), senza contare che — in chiave Europeo — il recupero di Cassano sembra essere una chimera, mentre quello di Giuseppe Rossi attende la prova del campo. A proposito, in un tweet di ieri l’azzurro del New Jersey raccontava che gli erano state chieste dai suoi fisioterapisti consulenze su rap e breakdance. Impressioni? L’umore è ottimo. Ma occhio alla grinta di Borini. Dopo essersi fatto le ossa negli assalti della Premier League ed aver fatto arrembaggio sulla Roma, il Pirata ha voglia di mettere le mani anche sul bottino azzurro.
Gazzetta dello Sport – Luca Calamai – Massimo Cecchini