La Repubblica (N. Maurelli) – Fa strano esultare per un mancato trasferimento nella propria squadra del cuore. Soprattutto se si tratta di un campione d’Europa con 8 scudetti alle spalle. Ma per i romanisti l’arrivo di Leonardo Bonucci sarebbe stato troppo difficile da digerire. L’accordo saltato ha fatto tornare il sorriso ai tifosi sul web, come se la tempesta anti-Bonucci scatenata in questi giorni sui social avesse sortito gli effetti sperati.
Ma non si tratta tanto di una scelta di cuore. Il general manager Tiago Pinto aveva infatti raggiunto un accordo. Il no della proprietà ha ribaltato tutto. Per i Friedkin non aveva senso investire su un calciatore che nel 2024 compirà 37 anni. Le poche presenze stagionali parlano chiaro: 10 tra Bundesliga e Champions.
Troppo rischioso affidargli le chiavi di un reparto – la difesa – già in emergenza. Smalling è ancora il perfetto sconosciuto di una stagione da sole tre apparizioni e per il suo rientro bisogna aspettare febbraio. Ndicka invece partirà per la Coppa d’Africa esalterà almeno tre partite (Atalanta, Milan e Verona).
La Roma deve correre ai ripari e per farlo vuole essere certa di non sbagliare obiettivo. Bonucci sarebbe stato infatti l’ennesimo giocatore in rosa incline agli infortuni. Come Renato Sanches, che saluta la Capitale con sei mesi d’anticipo: a gennaio si lavorerà alla risoluzione del suo prestito. Per questo la società cerca forze fresche. Piace molto Oumar Solet del Salisburgo. Il 23enne francese può lasciare l’Austria con la formula del prestito con diritto di riscatto, anche se il club vorrebbe almeno l’opzione dell’obbligo in caso di qualificazione in Champions della Roma. Il calciatore ha già trovato l’accordo economico con Trigoria. Resta caldo anche l’asse col Chelsea per Trevoh Chalobah.