L’ex attaccante dell’Inter e della nazionale italiana, Roberto Boninsegna, è intervenuto ai microfoni de La Signora in Giallorosso, in onda su Tele Radio Stereo. Queste le sue parole:
Prima c’era molto più attaccamento verso la nazionale…
Nel mio periodo la nazionale è stata amata, venivamo da un buon periodo con la vittoria degli europei e il secondo posto al mondiale. Anche se sono stati commessi degli eroi, abbiamo regalato Rivera al Brasile, ma la nazionale ha fatto grossi risultati quel periodo.
La convivenza tra Mazzola e Rivera…
Il Brasile ne aveva 5 di trequartisti e li ha fatti giocare tutti, noi ne avevamo due e hanno inventato questa staffetta maledetta che in finale nemmeno è stata fatta.
Valcareggi…
Ha fatto grossi risultati, ha vinto l’Europeo, siamo andati in Messico da campioni d’Europa. In finale commise quell’errore storico lasciando Rivera in panchina.
Cosa è successo dopo? Perché la nazionale non va?
L’arrivo di tanti stranieri ha tolto il posto ai giocatori italiani. Dopo il mondiale di Germania 2006 siamo usciti al primo turno in Africa e in Brasile, era un campanello d’allarme e addirittura non siamo andati ai mondiali. Dopo il Brasile siamo noi che pur avendo perso due finali con loro siamo secondi, bastava vincerne una e saremmo stati noi la nazionale più importante del mondo calcisticamente parlando.
La corsa scudetto…
Do ragione a Totti, la Juventus farà un campionato a sé. Se allenassi la seconda squadra della Juventus perfino io arriverei secondo. Se va avanti in Champions League e molla un po’ in campionato c’è speranza per le altre.
Chi è la più forte del campionato italiano dopo la Juventus?
Metto tutte sullo stesso piano le romane, le milanesi e il Napoli.
Balotelli centravanti della nazionale?
Probabilmente non è in forma. Come punte abbiamo lui, Immobile e Belotti, si può insistere ancora con Balotelli ma i titolari sono gli altri due, che sono superiori.
Mancini ha avuto coraggio convocando i giovani. E’ la strada giusta?
Quando si hanno impegni importanti è giusto continuare con lo zoccolo duro, quando ci sono amichevoli è giusto fare prove e inserire i giovani.
Il giocatore più forte con il quale hai giocato?
Ho avuto la fortuna di giocare con Facchetti, Suarez, Mazzola, Burgnich, Bettega, Cabrini, Zoff. Quando si fanno dei nomi si dimentica degli altri. A Torino ho vinto la Coppa Uefa con una grande Juventus.