Corriere dello Sport (E. Pinna) – È tornato il solito Pairetto: presuntuoso, altezzoso, incoerente tecnicamente e dal punto di vista disciplinare. I cartellini per Abraham (una follia) e Zaniolo (forse lo meritava prima, ma non valgono i gialli retroattivi) dimostrano tutta la leggerezza di un arbitro che, arrivato al badge Fifa, ha perso quella misura che l’assenza di pubblico (eh, quanto ha contato, nel bene e nel male…) gli aveva regalato.C’era il rigore su Mkhitaryan, annullato dall’offside segnalato dall’assistente n.2, Scarpa.
Parliamo dei cartellini gialli. Quello di Abraham sarebbe da collezione: l’inglese scarica il pallone e si gira per ripartire, colpendo in pieno Svanberg. L’unica nota stonata in uno scontro assolutamente di gioco (da discutere se sia fallo e, nel caso, di chi) e il braccio destro che è largo e va sul volto dell’avversario. L’impressione: che a farlo sbagliare sia intervenuto l’assistente Paganessi?
Arriviamo a Zaniolo: c’è, sia pure leggerissimo, il contatto con Dominguez, di solito è degli insicuri accompagnare la decisione del non rigore con un giallo, come se servisse un “rinforzino”: magari in precedenza Zaniolo aveva accentuato una caduta, ma uno va sanzionato quando è colpevole.
Entrata in ritardo di Dominguez su Mkhitaryan, Pairetto fischia il rigore, ma l’armeno è in offside: tutto fermo. Irrati al Var ormai coppia fissa con Pairetto se c’è la Roma: nulla per lui.