La Gazzetta dello Sport – Bojan è un mistero. E i nuovi vengono sgridati dai senatori

Giovani, e quindi giocatori, anzi uomini, ancora da fare. Normale che abbiano chi le spalle strette, chi viceversa la strafottenza, chi voglia spaccare il mondo e chi, invece, non ha ancora compreso dove sia capitato. Ci vorrebbe uno psicologo, ma la Roma ha solo il mental coach, specialista delle pacche sul sedere. E allora si continua a chiedere pazienza perché — è il mantra che in questi giorni arriva da Trigoria — “i giovani devono ambientarsi, possono sbagliare, miglioreranno, assicurano un futuro ricco di soddisfazioni”. Ma è il presente avaro di sorrisi che inquieta, e non soltanto i tifosi. È notizia di ieri che i senatori giallorossi, chi più chi meno, si siano rivolti nello spogliatoio di Trigoria in modo piuttosto deciso ai giovani e ai nuovi della squadra. Spronandoli a crescere in fretta, a dare di più, tutto quello che hanno, senza timori, con la dovuta concentrazione. E un pizzico di grinta in più. La prima vera spaccatura nello spogliatoio giallorosso o è stato soltanto un dibattito più vivace del solito? E i baby hanno risposto qualcosa? Qualcuno ne ha avuto il coraggio? Chissà.

Intanto, si sono perse completamente le tracce di Bojan Krkic, il più bersagliato ieri. Non parla, non ride, non urla, non esulta, non si dispera. Soprattutto, non gioca. Nemmeno quando Luis Enrique lo spedisce in campo, ormai nell’ultimo quarto d’ora di gara. Non un guizzo, un segno di esistenza in vita. L’ultima giocata degna di nota si è infranta contro Antonioli, poi più nulla. Ma cosa succede a questo ragazzo? Si è involuto pure lui? È vittima della sua insicurezza? Manca completamente di personalità? Luis Enrique lo esclude: “Impossibile per uno che ha giocato centinaia di partite al Camp Nou”. Perché, vivere e giocare a Roma vi sembra facile?

La Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano

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