Bojan Krkic, attaccante della Roma, in un’intervista rilasciata a Marca e ripresa dall’Ansa, ha voluto difendere il suo allenatore Luis Enrique. Ecco le parole dello spagnolo: “Luis Enrique sarebbe un ottimo candidato a sostituire Pep Guardiola sulla panchina del Barcellona. Conosce bene il club, ha giocato li’ e ora sta facendo la sua esperienza da allenatore con tanta voglia di vincere e con grande personalita. Sta provando a portare un calcio nuovo in Italia. La serie A e’ un campionato molto tattico. Il 90% delle squadre gioca nello stesso modo: tutti dietro la palla e due attaccanti veloci per le ripartenze. E’ un altro modo di vedere il calcio, rispetto alla Spagna, e per gli attaccanti e’ molto piu’ dura. Con Luis Enrique, stiamo cercando di fare un altro tipo di calcio. Ci sono partite in cui facciamo il 70% di possesso palla, ma non e’ facile perche’ le squadre italiane sono bravissime a recuperare e ripartire. Anche la Juve gioca cosi’, e’ una filosofia che in Italia viene insegnata gia’ ai ragazzini. L’Italia mi ha reso certamente un calciatore piu’ completo. Non e’ stato facile integrarmi con il calcio italiano, adesso pero’ ci sto prendendo gusto. E’ un apprendistato molto utile per la mia carriera. Le cose bisogna conquistarsele e io sto lavorando molto. I minuti sono importanti, ma nel calcio ci sono tante altre cose. Ho solo 21 anni e sono contento di quello che sono. E’ vero non sto giocando molto, ma sono contento del mio rendimento. Ho sempre fatto gol e continuero’ a farlo. Questa esperienza mi sta aiutando a crescere. Il futuro? Non posso fare previsioni, nel mondo del calcio le cose cambiano ogni giorno. La mia idea e’ di migliorare sempre perche’ giocare o no non dipende da me. Potrei tornare al Barca, restare a Roma o andare in qualche altro club. Tutto dipendera’ da cio’ che riusciro’ a dare al calcio. Adesso voglio solo vivere alla giornata, giorno dopo giorno. Il Barcellona? Ho visto tutte le partite, quando lo vedo giocare sento un formicolio nello stomaco. Ho un grande affetto per il Barca e per i giocatori: sono come fratelli per me. Sono orgoglioso, mi brillano gli occhi e il cuore mi batte forte. UN sogno? Vorrei vincere il Mondiale con la mia nazionale”.