«Mi sento un privilegiato a giocare nella Roma», è convinto Bojan Krkic. L’attaccante, occhi languidi e italiano ancora zoppicante, si presenta in conferenza stampa con l’interprete, per trasmettere quanto sia contento di stare alla corte di Luis Enrique. «Il mio Barcellona adesso è giallorosso e per la Roma darò tutto, senza pensare al passato». Il passato racconta di un rapporto conflittuale con Guardiola, stridente con il feeling trovato con Luis Enrique.
«È una persona diretta, con grande personalità. La cosa più difficile è quella di assimilare un modo di giocare diverso dal calcio italiano. Ma quando sei padrone della palla sei tu che comandi».
Guai però a definirlo uomo da secondo tempo. «A Barcellona nessuno mi ha mai detto una cosa simile. Se fossi stato un giocatore di questo tipo, non sarei mai arrivato alla Roma». Con gli occhioni pentiti, Bojan recita poi il mea culpa «per la patente che mi è stata ritirata due mesi fa (guidava sulla corsia d’emergenza del raccordo,
ndr), era il venerdì prima dell’In- ter, ero un po’ in ritardo…la multa l’ho pagata io», per tornare spavaldo sugli obbiettivi stagionali. «Abbiamo voglia di raggiungere qualcosa d’importante. Il primo obiettivo è ovviamente lo scudetto, poi c’è la qualificazione in Champions. Vogliamo realizzare questi sogni, ma l’importante è restare concentrati partita dopo partita”.
La Repubblica – Francesca Ferrazza
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