La Repubblica (M. Juric) – I presupposti c’erano tutti. Partita di coppa, in Scandinavia, su un campo sintetico e con una squadra zeppa di riserve. Si legge Elfsborg, ma sembra il Bodo. Nel 2021 fu un sonoro 6-1 a umiliare i giallorossi e José Mourinho in terra norvegese. Stavolta è “soltanto” un 1-0, che vuol dire allo stesso modo sconfitta. La prima della gestione Juric, arrivata contro l’avversario più abbordabile del mini campionato giallorosso in Europa League. Grave, visto il calendario che aspetta la Roma nelle prossime giornate. Ancora di più se parametrato al livello dell’avversario, non certo una corazzata imbattibile.

Ma la squadra di Juric ha ripetuto, quasi in fotocopia, la partita giocata contro il Venezia domenica scorsa. Mostrando un dominio territoriale netto, senza avere mai il dominio della partita e anzi concedendo agli avversari diverse occasioni per il raddoppio. L’uscita di Shomurodov e Soulé (i peggiori) accende un po’ l’azione offensiva della Roma che rischia di pareggiare solamente grazie a capitan Pellegrini. Capace, in poco più di un quarto d’ora, di tre tiri verso la porta e un incrocio dei pali. Il finale è fin troppo simile agli ultimi visti dai tifosi giallorossi. L’Elfsborg che esulta, quasi incredulo. E la Roma che saluta (e si scusa) con i circa 1000 tifosi arrivati in Svezia.