La Repubblica (R. Capponetti – F. Ferrazza) – Silenzio per quanto riguarda i giocatori della Roma, immersi nell’amarezza per la sconfitta di Torino che, di fatto, ha dato l’addio ai sogni Champions. Nessun post sui social o commenti, l’atmosfera a Trigoria è pesante, la testa proiettata alla semifinale d’Europa League. I tesserati si rimettono alle mosse che deciderà il club, rimandando qualsiasi considerazione a tempi migliori. Chi va invece dritto nelle sue considerazioni è un ex capitano della Roma, il “Principe” Giuseppe Giannini. “Sono sinceramente frastornato. I club non coinvolti devono organizzarsi e andare contro questa situazione. Si rischia di svilire il valore del calcio e delle sue competizioni, soprattutto nazionali. Se fossi nelle altre società, farei una contromossa: imporrei un tetto salariale e me la giocherei sulla valorizzazione del settore giovanile, aspetto che favorirebbe la Roma visto l’enorme serbatoio che ha sempre avuto”. Anche Zibì Boniek manifesta il suo disappunto a Rete Sport: “La Superlega non è una competizione calcistica aperta a tutti i club, è una competizione privata organizzata da un gruppo di club ricchi, che non può essere accettata”.