Corriere della Sera (R. Frignani e G. Piacentini) – Si è presentato alle sette di sera fuori dal cancello, con il cane lupo al guinzaglio. Indosso una felpa con lo stemma del Sassuolo, la società che a oggi detiene il cartellino del figlio. Ha tirato fuori dall’auto una mazza da baseball e ha cominciato a sferrare colpi sulla sbarra d’ingresso. Quindi si è diretto con passo spedito verso il gabbiotto della vigilanza e lì ha proseguito nella sua opera di personale demolizione del centro sportivo “Fulvio Bernardini”, il quartiere generale della Roma in via di Trigoria.
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Non è ancora chiaro cosa abbia scatenato i 15 minuti di follia di Emiliano Scamacca, padre di Gianluca, 22enne centravanti del Genoa, con un passato nelle giovanili giallorosse dalle quali è andato via nel 2015, pagato a suon di euro dal Psv Eindhoven per giocare nel campionato olandese. “Sono scosso, ma con mio padre ho rapporti saltuari e senza collegamenti con la mia carriera”, ha detto ieri il giovane intervistato da Gazzetta.it.
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Intanto però lunedì sera, poco dopo le 19, a Trigoria ci è tornato proprio il padre, bloccato dagli agenti di quattro volanti della polizia fatte intervenire anche da alcune mamme che assistevano agli allenamenti dei figli. È stato disarmato e condotto negli uffici del commissariato Spinaceto dove il 45enne è stato denunciato per danneggiamento aggravato, mentre si valuta nei suoi confronti l’accusa di violazione di domicilio e invasione di edificio. Poi, viste le condizioni e lo stato di agitazione nel quale si trovava, è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Eugenio per una serie di accertamenti medici e psicologici. Una situazione che secondo gli investigatori sarebbe delicata, da non sottovalutare.