Il Messaggero (B.Saccà) – 54 giorni dal 27 maggio, il momento dell’esplosione dello scandalo legato alla Fifa, il governo del pallone tenta a fatica di riallinearsi al cammino della regolarità. Ieri il presidente dimissionario Joseph Blatter ha incontrato a Zurigo i capi di tutte le sei confederazioni continentali, e oggi pomeriggio svelerà la data delle nuove elezioni, dopo aver presieduto il Comitato esecutivo straordinario. È una fase delicata e densa di manovre politiche: tanto che nessuno, ora, ha il coraggio di escludere sorprese, come un’incredibile ricandidatura dello stesso Blatter.
LO SCENARIO Va ricordato che alla fine di maggio l’Fbi e la magistratura svizzera hanno aperto due filoni di inchiesta paralleli: il primo ha condotto all’arresto di sette dirigenti della Fifa per corruzione, mentre il secondo si è subito incanalato verso l’assegnazione dei Mondiali del 2018 e del 2022 alla Russia e al Qatar. Eletto per la quinta volta in sequenza alla presidenza della Fifa, Blatter ha dovuto però annunciare le dimissioni lo scorso 2 giugno, dopo che la stampa di mezzo mondo aveva pubblicato una lettera capace di dimostrare il pagamento di tangenti per l’assegnazione del Mondiale del 2010 al Sud Africa. Come detto, ieri Blatter ha incrociato i volti di Michel Platini, il numero uno della Uefa, di Juan Angel Napout della Conmebol, di Issa Hayatou della confederazione africana, dell’asiatico Salman Al-Khalifa, di Alfredo Hawit della Concacaf e di David Chung della confederazione dell’Oceania. Non è inutile annotare che il colonnello svizzero non si confrontava con i suoi «grandi elettori» dal giorno delle votazioni. Ad animare la riunione sono state le decisioni che stamattina il Comitato esecutivo ratificherà: in poche parole, il sentiero che la Fifa dovrà seguire fino al giorno dell’elezione. Il dettato normativo, poi, stilerà i termini per presentare le candidature.
LA POSIZIONE EUROPEA Ed ecco che il nodo si stringe. Perché, giusto per cominciare, Blatter vorrebbe rimanere in carica di certo fino alla nuova tornata elettorale, mentre la Uefa sarebbe ben lieta che il colonnello abbandonasse subito la corona, spalancando così le porte alla possibilità di un commissariamento. A stringere, la data delle elezioni più verosimile cadrebbe intorno alla metà di gennaio del 2016: anche se, pure qui, la Uefa caldeggerebbe un anticipo a dicembre, nonostante la coincidenza con il Mondiale per club. Sul versante delle candidature, è prematuro avanzare delle ipotesi: il principe Ali bin Hussein, ad esempio, si è ritirato dalla corsa a giugno; viceversa Zico e Maradona si sono proposti di recente. Quanto a Platini, scruta ancora il cielo in attesa di ispirazioni.