Una Romà con l’accento. Il salvatore della patria è in arrivo dalla Francia: Laurent Blanc, ex ct dei «Bleus» con esperienze da giocatore in serie A, è il favorito per occupare la panchina di Trigoria. Libero da vincoli e poco tentato dal solo anno di contratto che gli ha offerto il Psg, sarebbe una scelta di ripiego dopo i dolorosi voltafaccia di Mazzarri e Allegri. Ma comunque dignitosa. Pallotta ha lasciato la Capitale convinto che sarebbe arrivato uno dei due toscani.
E Allegri è stato davvero un passo: si era accordato per firmare venerdì scorso un contratto biennale discusso nei dettagli, compresi i bonus per la qualificazione in Champions. Poi il capolavoro di Galliani ha distrutto i piani giallorossi. Detto che Baldini sta solo aspettando l’arrivo di un allenatore per congedarsi, ora Pallotta lascia decidere a Sabatini chi prendere nella lista di «riserva» che gli aveva sottoposto, con la sola indicazione di mettere in panchina un uomo di carisma, con un’immagine forte dentro e fuori Trigoria. Blanc sembra rispondere in buona parte all’identikit. Parla italiano e questo aiuta.
Ha esperienza internazionale e un successo alle spalle con il Bordeaux, prima della travagliata esperienza da ct. Il suo agente Bernes è segnalato in Italia per trattare con Sabatini, rientrato da Milano in serata con il bisogno di schiarirsi le idee. Il calcio di Blanc si sposa con la rosa e la filosofia romanista (ama il calcio d’attacco senza eccessi e utilizza il 4-3-3 o il 4-2-3-1), l’accordo economico è possibile sulla base di un biennale con stipendio non lontano dai 2 milioni di euro, Candela potrebbe supportarlo insieme al fidato vice Gasset, ma Sabatini vuole togliersi i dubbi sul carattere dell’allenatore: il suo timore è che non abbia quel polso necessario a rimettere in riga la squadra.
I colloqui di queste ore col diretto interessato – nella notte c’è stato un aggiornamento – porteranno a una decisione che la Roma vuole prendere entro due-tre giorni. Senza però farsi contagiare dalla smania di un ambiente alla disperata ricerca di un segnale di vita. Blanc è sì favorito, ma non ancora vincente.Lo rincorre da vicino un altro francese: Rudi Garcia, l’uomo del miracolo di Lilla, da cui si sta liberando. Sabatini prenderebbe di corsa lui se non avesse sbagliato le ultime due stagioni. Garcia sarebbe comunque percepito come un azzardo, il contrario di quello che serve alla Roma adesso, insomma. Ma qualche chance la conserva. In lizza c’è anche un terzo incomodo, il «mister X» della situazione, da ricercare nella miriade di nomi accostati alla Roma in questi giorni schizofrenici.
Si può andare per esclusione: Rijkaard, contattato da Massara ,il vice di Sabatini, ha fatto sapere che si prenderà un periodo di pausa; Bielsa è considerato troppo estremo e chiede una «tombola» oltre a una rivoluzione tecnica; Donadoni è blindato dal Parma e ha respinto gli ultimi assalti; Pioli è stato scartato in partenza per paura della sua scarsa capacità resistenza alla ferocia della piazza ed è già in vacanza; Mancini e Spalletti sono irraggiungibili per parametri economici e non solo. C’è poi l’esercito degli attendisti. Da Panucci a Di Francesco e Colantuono, chissà quanti allenatori in questi giorni non perdono mai d’occhio il telefono. E c’è pure chi ci scherza sui: ieri su Wikipedia per qualche minuto Jupp Heynckes è diventato il nuovo allenatore della Roma. Magari.
Il Tempo – A.Austini