“Non cambierò il mio modo di giocare per adattarmi all’avversario“, la partita contro l’Atalanta è stato un risveglio brusco anche per coloro che avevano notato gli accorgimenti che Fonseca metteva in atto per tonificare una difesa sempre sotto scacco. Niente più pressing offensivo asfissiante, niente baricentro esasperatamente alto, niente Pellegrini in mediana. Difficile crocifiggere un tecnico che dopo il faticoso pari con la Lazio ammise sincero: “Le squadre che difendono a tre ci creano dei problemi”. La difesa a 3 improvvisata domenica dopo appena un quarto d’ora, sembra aver lasciato perplessità non solo ai tifosi ma anche ai singoli giocatori. Il segreto per Fonseca è crescere senza tagliare il cordone ombelicale che lo lega all’estetica delle sue idee, quelle che hanno fatto innamorare la Roma, senza dover diventare risultatista o erede di Zeman. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.