La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Grazie, prego, scusi, (forse) tornerò. Metti la Roma e la Uefa un giorno a Nyon: così lavoriamo noi, la prima esposizione. Ok, ma perché quel paletto dell’ultimo accordo sforato? Per colpa di una cessione pianificata e saltata in extremis, ma pure perché non rinunciamo alla competitività della squadra. E non abbiamo intenzione di farlo neppure in futuro. Futuro nel quale, magari non a brevissimo termine come si immaginava negli ultimi giorni, sulle maglia apparirà il nome di uno sponsor.
LA SITUAZIONE – È il Bignami dell’incontro che la delegazione della Roma – formata dall’a.d. Umberto Gandini, dal d.g. Mauro Baldissoni e dal direttore finanziario Giorgio Francia – ha avuto con la Uefa sul tema del fair play finanziario. Il pareggio di bilancio imposto dall’accordo del 2015 – qui non si parla di bilancio civilistico, al -42 del 30 giugno 2017 vanno sottratte le imposte e tutte quelle spese effettuate per vivai, infrastrutture, centro sportivo – è stato sforato di pochi milioni. Alla Uefa è stato spiegato che la cessione di Manolas, lo scorso giugno, avrebbe coperto per intero la cifra mancante, gioco che invece non è riuscito con Rudiger una volta saltato l’affare Manolas-Zenit. Ma in fondo questo la Uefa lo sapeva già. L’incontro di ieri è servito, piuttosto, alla Roma per illustrare le linee guida del prossimo futuro. Il «modus operandi» del club non cambierà, la cessione di Emerson – che entrerà nel bilancio in corso – è lì a dimostrarlo. D’altro canto, la Roma ha però precisato alla Uefa che non intende rinunciare alla competitività del club, anche perché è dalla stessa competitività che dipende l’altra grande fonte di ricavi, ovvero la partecipazione alla Champions. In soldoni: i costi continueranno a essere elevati; vedi monte ingaggi, pari ora all’85% dei costi complessivi.
Alla voce ricavi, invece, presto ci sarà quella dello sponsor. I tempi non sono così stretti come le parole del d.g. Baldissoni della scorsa settimana avevano fatto intendere. Ci sono trattative in corso, in particolare con due aziende, una delle quali è la Turkish Airlines. Ci vorranno ancora settimane. Per fissare una dead line immaginaria, si potrebbe dire che la Roma si doterà di uno sponsor probabilmente tra la fine di questa stagione e l’inizio della prossima. La sentenza della Uefa arriverà a primavera inoltrata, probabilmente tra aprile e maggio: l’ottimismo da parte dei dirigenti è stato confermato dall’incontro. La Roma non si aspetta più di una multa, anche se c’è pure il rischio di un taglio della rosa. La sanzione per lo sforamento era stata di 6 milioni, di cui 2 già pagati e 4 congelati, ma può essere totalmente riformulata. Anche in considerazione – pensano – della situazione non proprio florida di altri club nel mirino della Uefa. Ma alla fine, in ogni caso, starà a Nyon stabilire il metro di giudizio.