Il centrocampista del Benevento, Nicolas Viola, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Tuttomercatoweb.com parlando della gara disputata contro la Roma e della Serie A. Queste le sue parole:
Il pareggio con la Roma in inferiorità numerica vi porta a +10 sul Cagliari. Vi sentite più tranquilli?
Sinceramente no. La Serie A insegna che non puoi dare nulla per scontato, il Genoa insegna che in poche partite può cambiare veramente tutto. A noi non resta che proseguire su questa strada senza mai abbassare la guardia, siamo sereni perché sappiamo come stiamo lavorando. Non ci possiamo permettere di festeggiare la salvezza fino a quando non avremo il supporto della matematica.
Le lacrime di Foulon dopo il rigore procurato certificano l’esistenza di un grande gruppo, è d’accordo?
Ho giocato in tante squadre e talvolta i risultati arrivano a prescindere dall’affiatamento, quando invece trovi uno spogliatoio come quello del Benevento riesci a goderti ogni singolo momento. Il pianto di Foulon è la fotografia perfetta di un gruppo che ha voglia di stupire e che non vede l’ora di festeggiare la salvezza.
Ora per entrare nella storia definitivamente bisognerà vincere il derby a Napoli…
Partita che si prepara da sola, in uno stadio di prestigio come il San Paolo oggi intitolato ad un grande campione come Maradona. Ci vorrà il massimo rispetto per un avversario abituato a competere per obiettivi prestigiosi, ma sarà il solito Benevento: nessun timore reverenziale e voglia di giocarci la nostra partita dal primo all’ultimo minuto. Vincere il derby sarebbe la ciliegina sulla torta.
C’è chi dice che il Benevento, che ha vinto una sola volta nelle ultime settimane, si salverà più per demeriti degli altri che per meriti propri. Come risponde a queste critiche ingenerose?
Io guardo in casa mai. Abbiamo grandi margini di miglioramento e di crescita, 25 punti non si fanno per caso. Se non sei concentrato e se non metti in campo la cattiveria giusta non vai da nessuna parte, ci sono esclusivamente meriti del Benevento. Diremo la nostra e ci divertiremo fino alla fine, abbiamo conquistato tutto sul terreno di gioco.
Momento più bello e gol più bello della sua avventura a Benevento?
Avevo segnato il rigore contro il Torino, ma mi mancava il gol su azione e quindi ricordo con gioia la rete di Bologna. Anche perché quel punto ci ha permesso di dare continuità alle nostre prestazioni. Mi ha aiutato a mettere definitivamente da parte tutti i problemi fisici che mi hanno tormentato. In generale posso dire che la cavalcata dell’anno scorso resterà a vita nella storia del club, sono felice di aver fatto parte di un gruppo eccezionale.
Peccato non avere il dodicesimo uomo al fianco…
Il pubblico di Benevento è incredibile, per noi hanno sempre rappresentato un’arma in più e la loro assenza pesa e ci fa male. Si fanno sentire attraverso i social e il calore non è mai mancato, ma ovviamente non è la stessa cosa rispetto ad uno stadio pieno. L’augurio di tutti è che presto possano riaprire gli impianti sportivi, noi siamo calciatori e giochiamo per la gente. Altrimenti non ha senso.
Società e staff tecnico hanno manifestato stima per lei anche durante il periodo del lungo infortunio. Come ha vissuto questi mesi?
È stato un infortunio particolare, mi sono fatto male al menisco e ho optato per una terapia conservativa decidendo, successivamente, di operarmi. I tempi di recupero sono stati più lunghi del previsto, non so darmi una spiegazione. Purtroppo è andata così, sicuramente la fiducia del mister e della proprietà mi hanno aiutato molto. Sanno cosa ho dato e cosa potrò dare in futuro, c’è stima reciproca. Mi sono curato senza pensare a nulla, mercato compreso.
Com’è il rapporto con il presidente Vigorito?
Per Benevento è una figura troppo importante. Per quanto mi riguarda è stata la persona che mi ha fatto percepire maggiormente la sua stima e la volontà di farmi sposare questo progetto. Siamo cresciuti insieme, sto qui da un po’ di anni e mi trovo bene. Tante cose sono cambiate, l’evoluzione collettiva è sempre un qualcosa di bello e stimolante. In questo modo cresceranno le ambizioni.
Con chi ha legato di più nello spogliatoio?
È molto facile legare con i calciatori del Benevento, chi arriva trova una vera e propria famiglia e c’è una bella amicizia con tutti. Non ho vissuto la squadra appieno a causa dell’infortunio, ma con lavoro e sacrificio ci mettiamo a disposizione del mister.
Che sogno nel cassetto ha Nicolas Viola?
Non ho ancora parlato di rinnovo, sono in scadenza ma sono un giocatore del Benevento e penso esclusivamente alla salvezza. Non mi pongo mai obiettivi a medio-lungo termine, voglio centrare il nostro scudetto che è il mantenimento della categoria. Mi alleno giorno dopo giorno per dimostrare il mio valore, ora conta soltanto fare risultato a Napoli. A fine stagione ci sarà modo per parlare con la società, ma la priorità è restare in Serie A.