Corriere dello Sport (R. Maida) – Ci sono tanti modi per sentirsi riserva: Andrea Belotti ha scelto il più produttivo, per sé e per la squadra. Neanche una polemica, solo il lavoro. Non aveva senso immalinconirsi dietro a Lukaku, meglio invece sfruttare l’occasione di giocarci per la prima volta vicino. E così è andata bene la prima di questa coppia d’attacco, meno strana di quanto il ruolo naturale di entrambi faccia pensare. Agendo da seconda punta Belotti aveva già offerto a Lukaku l’assist per il primo gol con la Roma, contro l’Empoli. E ieri, prima di prendersi la scena sotto alla Curva Sud, è stato sempre lui ad avviare l’azione del primo gol, arrivato grazie alla preziosa intermediazione di Celik.
ACCLAMATO.
Dopo l’intervallo poi, mentre Lukaku pensava a gestire le energie in prospettiva del Cagliari, il Gallo ha deciso di entrare di potenza e agilità nel tabellino marcatori: prima di sinistro, poi di testa, per la seconda doppietta stagionale. Facendo due conti: in sole 8 presenze stagionali, con tanti minuti passati in panchina, Belotti ha proposto a Mourinho 4 gol e 3 assist. Due doppiette le aveva raggruppate nelle precedenti 103 partite (1) giocate. Una manna, rispetto alle difficoltà del primo anno a Trigoria. Contro il Servette, che era chiaramente un avversario docile, l’assenza di Dybala non si è nemmeno notata. Ottimo segno. Del resto il nostro ci teneva particolarmente ieri a fare bella figura: la moglie Giorgia era stata costretta a partire in tutta fretta per Palermo a causa di un lutto familiare che ha toccato entrambi. A fine partita la leggerezza dei gol gli restituisce un sorriso.
Il viso è più sereno e credo sia normale dopo quello che ho passato l’anno scorso quando la palla non voleva mai entrare.