Il giro delle sette chiese non è servito a porre fine all’incubo di Balzaretti. Otto lunghi mesi senza calcio, a combattere con la pubalgia senza sapere quando e se guarirà, mentre la Roma si è procurata due nuovi terzini sinistri (Cole ed Emanuelson) per non restare scoperta, viste le poche certezze arrivate dalla miriade di consulti medici svolti da Federico in Europa e non solo.
Roma, Bologna e Venezia le tappe italiane, poi Francia e Germania, Boston, New York e di nuovo Boston. Un tour deciso dal giocatore e appoggiato dalla società: uomini vicini al presidente Pallotta hanno consigliato il professor Brian Busconi dell’University of Massachusetts ed è stato l’unico a proporre una cura diversa, l’intervento chirurgico. Gli altri esperti ascoltati avevano suggerito riposo e terapie conservative: «Tutti gli accertamenti hanno escluso patologie che necessitino l’intervento chirurgico», aveva giurato il 20 dicembre scorso Francesco Colautti, responsabile dello staff sanitario giallorosso. Ma dopo due mesi in cui Balzaretti ha comunque cercato di lavorare il più possibile senza dare retta a chi gli raccomandava il riposo assoluto, è balenata l’idea dell’operazione. Un’ancora di salvezza, una novità che lo avrebbe portato al traguardo e che invece si è rivelata del tutto inutile per scrivere la parole fine al lungo calvario.
Tornato il dolore, Federico si è ripresentato a Boston per un controllo di routine che nascondeva piuttosto la voglia di capire cosa non era andato nel verso giusto. È stato allora che il chirurgo gli ha proposto un nuovo intervento, sul lato opposto. L’ipotesi stavolta è stata scartata seduta stante e il terzino è rientrato nella capitale, con l’umore ancora più nero. Imperterrito ha continuato a fare fisioterapia e palestra nella capitale concedendosi soltanto qualche giorno di vacanza a Ibiza, dove sta portando avanti il progetto educativo riservato alle scuole calcio che porta la sua firma: «La Filosofia del 42».
Dopo la decisione di non operarsi, Federico si rivolgerà a un nuovo medico, sempre a Boston, approfittando della tournèe dei compagni negli States. Nei prossimi giorni raggiungerà il gruppo, fermandosi nella città di Pallotta per l’ennesimo consulto che si spera possa portare alla guarigione perché Balzaretti non vuole mollare.
Fermo dal 10 novembre scorso, il ragazzo non vuole perdersi un’altra stagione, l’ultima sotto contratto con la Roma. Per ora non ci pensa, ma la società, che lo ha aspettato fino a quando è stato possibile, si fa anche i conti in tasca. Balzaretti resta, suo malgrado, uno spettatore pagato. Il calvario continua e non si conosce la fine.
Il Tempo – E.Menghi