Metti una sera a cena lontano da occhi e orecchi indiscreti. Franco Baldini e Jim Pallotta finalmente e doverosamente faccia a faccia ieri nel cuore di Londra. Ufficialmente, per discutere l’ingaggio del nuovo tecnico.
Hanno voluto mettere due giorni e più di mille chilometri tra loro e il disastroso epilogo di stagione, quel derby che poteva finire male ed è finito davvero peggio facendo venire al pettine tutti i nodi di una gestione spesso contraddittoria e costellata da errori. Già un anno fa Baldini (dopo l’esperienza Luis Enrique ed il settimo posto in classifica) aveva rassegnato le sue dimissioni da Direttore Generale della Roma al presidente Pallotta. (…)
Stavolta è diverso. Franco Baldini con estrema onestà intellettuale l’altra sera nel cuore bollente dell’Olimpico si è addossato ogni colpa del nuovo fallimento stagionale. La Roma è arrivata ad un soffio dai suoi obiettivi (Coppa Italia e qualificazione in Europa League) ma li ha falliti entrambi e nello sport, si sa, alla fine sono i risultati che contano. Stavolta le dimissioni, nuovamente presentate a Pallotta, pesavano molto di più e portavano con sé un buon numero di punti interrogativi. Ai quali dovrà rispondere proprio il presidente, assumendosi a sua volta la responsabilità di una scelta questa volta delicata e che riguarda il futuro immediato della Roma. Se accettate, le dimissioni porterebbero Baldini a fare quattro passi nella City e accordarsi con il Tottenham che lo aspetta a braccia aperte. Segnalato anche un interesse dell’Arsenal. Ma Baldini in entrambi i casi potrebbe anche valutare le offerte del Fulham per Stekelenburg e del Chelsea per De Rossi. Prima di lasciare la Roma o proprio per ripartire, curiosamente da Londra.