Il cordone ombelicale tra Vincenzo Montella e la Roma non si è mai reciso. Esattamente un anno fa Baldini e Sabatini incontrarono il giovane allenatore, che aveva concluso la stagione giallorossa con un dignitoso sesto posto, dopo le dimissioni di Claudio Ranieri. Ai nuovi dirigenti erano piaciuti il profilo e le idee di Montella, ma era tanta la voglia di tagliare i ponti con il passato che dirottarono su Luis Enrique. L’Aeroplanino planò su Catania, ma con Baldini, che era stato il suo direttore sportivo ai tempi d’oro dello scudetto si lasciò molto bene, dopo aver verificato di avere molte idee convergenti parlando di calcio.
NEL NOME DEL FIGLIO Sabato scorso, quando è tornato all’Olimpico, per la prima volta da avversario contro la “sua” Roma, Montella ha avuto una grande accoglienza da parte di tutti. I suoi ex compagni, i suoi ex giocatori, i dirigenti. Al termine della partita si è intrattenuto a parlare con Baldini. Del futuro che verrà. Dai dirigenti giallorossi gli attestati di stima Vincenzo li ha ricevuti per tutta la stagione. Perchè appena l’attività di allenatore del Catania gli lasciava spazio per la famiglia, accompagnava il figlio Alessio ad allenarsi a Trigoria. Alessio è nato nel 1999, pochi mesi prima che Vincenzo vestisse la maglia giallorossa. Gioca nei Giovanissimi provinciali allenati da Riccardo Rinaudo, la prossima stagione passerà con Roberto Muzzi. E’ mancino come il padre e gioca in attacco. Ha qualità da predestinato. Quando era di passaggio a Trigoria, a Montella capitava di incontrare Baldini e Sabatini e ha ricevuto sempre attestati di stima per il suo lavoro a Catania. Anche i rapporti con i tifosi sono rimasti ottimi. (…)
IL CARISMA Vincenzo è un ottimo papà per Alessio. Lo ha sempre fatto sentire importante, al centro delle sue attenzioni. Fino a quando lui era alla Roma, Alessio giocava a Casal Palocco. Solo all’inizio di questa stagione, con il trasferimento al Catania, il padre ha accettato che fosse tesserato per la Roma. (…) Totti sabato scorso gli ha chiesto notizie sul suo futuro e Montella non si è sbilanciato. Ma tutti lo hanno salutato con un arrivederci. In tre mesi da allenatore alla guida della Roma l’Aeroplanino è riuscito a rimettere ordine nello spogliatoio. Alla sua prima partita portò Totti in panchina, salvo poi riproporlo da titolare quando dimostrò di essere più in forma di Borriello. Mise le mani addosso a Menez, quando il francese faceva i capricci in allenamento per prepararsi il terreno al ritorno in Francia. Montella si è continuamente aggiornato. Ha preparato uno studio sull’attività del settore giovanile. Si è diplomato a un corso di manager dello Sport al Coni, anche il presidente Gianni Petruccisi sbilanciò «diventerà un grande allenatore», disse in tempi non sospetti il nuovo sindaco di San Felice Circeo. Oggi Montella si prepara a tornare. Dopo un grande campionato alla guida del Catania. Un’esperienza preziosa e formativa. Ma che fosse un grande allenatore lo aveva dimostrato già nella passata stagione.
Corriere dello Sport – Guido D’Ubaldo
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