La Gazzetta dello Sport (A. Frosio) – Tommaso Baldanzi esce dallo spogliatoio della Viking Arena con il pallone in mano e ha l’espressione di un bambino felice con il suo giocattolo preferito. Il trofeo che sfoggia se l’è guadagnato giocando alla grande e segnando una tripletta alla Norvegia. L’azzurro gli dona anche perché gioca nella sua posizione naturale ovvero il trequartista. Con Nunziata è stato vice campione del mondo con l’Under 20, un anno dopo ha avvicinato l’Under 21 all’Europeo che si gioca l’anno prossimo in Slovacchia. E il pensiero può già andare al Mondiale del 2026 con i grandi, che passa anche dal suo impiego con la Roma, magari a cominciare da domenica a Genova.
Baldanzi cosa le hanno fatto i norvegesi? Gol e assist all’andata, tripletta al ritorno
“Eh mi hanno portato fortuna… Sono contento, ci meritavamo questa vittoria e ora puntiamo decisi alla qualificazione. Festeggiamo questo successo, poi penseremo ai prossimi impegni”.
Ma non è solo fortuna…
“No, non è fortuna, abbiamo lavorato bene, abbiamo fatto dei buoni allenamenti in questi giorni”.
Aveva mai segnato una tripletta?
“Soltanto una volta, con la Primavera dell’Empoli, contro la Spal nel 2021, nella stagione dopo aver vinto il campionato”.
Anche lei come Pio Esposito, che contro la Spal ne fece 4 e si è ripetuto contro San Marino…Glielo ha detto che i suoi contano di più rispetto al suo poker?
“Non lo sapevo, ma non gli dico niente”.
Se la ricorda l’ultima volta che aveva segnato?
“Come potrei dimenticarmelo: contro la Juventus, la mia ultima partita con l’Empoli. Era fine gennaio e in effetti è passato un pò di tempo. Sono felice di essere tornato al gol”.
Con la Norvegia all’andata si era fatto male alla caviglia, tornando in azzurro solo adesso. Quell’infortunio l’ha condizionata nella stagione scorsa?
“Ho avuto qualche problema nelle partite successive, poi no, nella seconda parte di stagione sono sempre stato bene”.
Adesso però sta benissimo
“Si mi sento bene, sono riuscito a fare la preparazione al completo, sono soddisfatto”.
All’Under 21 mancava una vittoria così
“Mancava per staccarci dalle squadre sotto, ci serviva anche per stare un pò più tranquilli. Ora c’è solo una partita per qualificarci aritmeticamente, quindi dobbiamo vincere anche contro l’Irlanda. Ci teniamo, basterebbe pareggiarla, ma vogliamo vincerla lo stesso”.
Lei ha la 11, Gnonto la 10: dica la verità, ve la giocate quella maglia
“No, no, lui è 10 e io l’11. Per adesso. In campo però tutti e due giochiamo da dieci. Ci alleniamo sempre forte, vogliamo arrivare lontano”.
Cosa pensa quando sente dire che in Italia non ci sono talenti?
“Che non è vero. Ci sono tanti giocatori forti: Ricci, Tonali, Frattesi”.
Nessuno è un trequartista come lei
“Magari è un ruolo un pò difficile, non tutte le squadre lo usano. Io ho sempre fatto quello e sono felice di ricoprire quel ruolo”.