Corriere dello Sport (L. Scalia)Tommaso Baldanzi è diventato grande. Di colpo. È stato il folletto made in Empoli a mettere la parola fine a Roma-Udinese con il suo primo gol in una gara ufficiale in maglia giallorossa. L’esultanza? Folle ma anche a freddo. Perché era entrato in campo da una manciata di secondi, prendendo il posto dell’infortunato Pellegrini. Si è buttato subito in profondità, ha creduto in quella palla (sporca) di Dovbyk, poi davanti a Okoye è rimasto freddissimo togliendosi un macigno dalle spalle. “Sognavo questo momento da quando sono arrivato a Roma. Sono felicissimo per i tre punti e per il mio primo gol”, ha detto a fine gara.

In realtà Baldanzi una rete l’aveva già realizzata, ma contava meno di niente: era arrivata nell’amichevole contro il Milan andata in scena in Australia. Laggiù, nella terra dei canguri, non aveva neanche esultato. Stavolta è andata diversamente. Juric, tra l’altro, l’ha inquadrato come trequartista, il suo ruolo naturale, quello che ha ricoperto all’Empoli e pure nella baby Italia. De Rossi lo stava trasformando in una mezz’ala dinamica, forse anche per non metterlo in competizione con Dybala (e Soulé). Un “problema” che Baldanzi non si pone: “Io cerco sempre di dare il massimo, di mettermi a disposizione della squadra. Con Juric non ho parlato del mio ruolo, però mi ha provato sulla trequarti. Quando ho lasciato l’Empoli il passo è stato grande e non ho avvertito una forte pressione. Non credo di aver fatto male nei primi mesi a Roma, mi sono sempre impegnato. I gol dipendono da tanti fattori”.

Poi uno sguardo al futuro: “Se giochiamo come contro l’Udinese ci toglieremo delle soddisfazioni. Veniamo da giorni intensi e non dobbiamo guardare indietro. Quello che conta adesso è allenarci forte perché gli obiettivi stagionali sono chiari e siamo concentrati su quelli”.