Abel Balbo, ex attaccante della Roma, è stato intervistato da Roma TV durante il format “A casa dell’ex”. L’ex giallorosso ha parlato di come sta vivendo il momento in quarantena e del suo passato nella Capitale. Queste le sue parole:
Come stai vivendo questa situazione?
Come tutti, mi sto adattando. Stiamo vivendo una situazione difficile, c’è in ballo la vita delle persone, è una cosa seria ma noi rispettiamo le regole e speriamo finisca tutto al più presto. La mia famiglia sta bene, a Buenos Aires ci sono casi, c’è chiusura totale ma si stanno comportando bene, speriamo che riescano a controllare questa pandemia, un conto è difenderla in un paese europeo, un conto in Sudamerica o in Africa dove le condizioni economiche non sono le stesse.
Si parla della ripresa della Serie A: che ne pensi?
Sono ottimista, penso sia fattibile ritornare un po’ alla normalità. Il calcio è uno sport ricco, i club possono fare controlli individuali, hanno le proprie infrastrutture e penso che possano permettersi tutte le precauzioni, il calcio può tornare alla normalità.
Quest’anno hai avuto la possibilità di seguire la Roma in più di un’occasione: che effetto ti ha fatto la Roma di Fonseca?
Tornare all’Olimpico mi riempie di ricordi, di momenti molto belli che ho vissuto, stare allo stadio è il mio ambiente e sono molto felice quando riesco a vedere la Roma in partite importanti come Juventus o Lazio. La Roma è una squadra che ha avuto alti e bassi, penso che Fonseca sia un ottimo allenatore, è stato sfortunato con gli infortuni e in questi casi è sempre difficile mantenere una certa qualità nel gioco, ha fatto bene e un po’ meno bene, quando si riprenderà dovrà vincere per provare ad andare almeno in Champions League.
In Serie A, per il momento sei il giocatore straniero con più gol con la maglia della Roma…
Io ne ho fatti 78 e Dzeko 74, sicuramente mi supererà perché spero che giocherà altri anni con la Roma, è un calciatore straordinario e non sono dispiaciuto se lui batterà questi record.
Avresti potuto giocare anche con Dzeko…
Sì, l’importante è avere calciatori bravi perché possono giocare con tutti, sono giocatori pensanti che sanno fare tante cose.
La tua prima avventura alla Roma?
Nella mia prima esperienza alla Roma, la squadra non era in grado di lottare per il vertice. Io ho giocato in quel periodo ma sono felice di aver fatto parte di quella Roma, abbiamo riso molto.
Speravi in cuor tuo di tornare alla Roma, come hai fatto?
Sì, io ho avuto un rapporto molto forte con Sensi, sono andato via la prima volta e pensavo di tornare come dirigente. La vita, invece, mi è stata grata e sono tornato con Batistuta e abbiamo vinto lo scudetto.
Una storia a lieto fine…
Sì, era impensabile e sono felice che la mia carriera italiana sia finita con lo scudetto.
Un ricordo in particolare che ti lega alla Roma?
Ne ho tanti, come il 3-0 alla Lazio. La squadra era meno forte ma c’era più unione, Sensi era come un padre per me. Ora il calcio è cambiato, i soldi lo hanno peggiorato e i rapporti sono più freddi.
Il 3-0 alla Lazio?
È stata una giornata molto bella, ci davano tutti per spacciati, il punteggio poteva essere anche più ampio, è stata una grande soddisfazione per noi. È stato un ricordo molto bello.