Ospite del podcast ufficiale della Roma, l’ex giallorosso e Viola, Abel Balbo, ha parlato della sfida con la Fiorentina. Queste le sue dichiarazioni:
Eri allo stadio per Roma-Inter. Che impressioni hai avuto di quella partita?
“Sì, ero all’Olimpico, quando sto qui a Roma ci vado spesso, ho i figli molto tifosi della Roma. C’è un po’ di delusione perché le cose stanno andando male, la squadra non riesce a vincere e ritrovarsi, vedere lo stadio sempre pieno e non riuscire a vincere partite importanti come queste da sempre un po’ di delusione”.
Noi della Roma siamo un po’ abituati alla sofferenza.
“Dal momento che fai tifosi i tuoi figli gli dai le istruzioni: ti aspetta questo, però sappilo (ride ndr). Ci si sta male ma la Roma è una, lo stadio è sempre un luogo dove si trova grande passione e amore”.
Tu che ricordo hai sotto questo punto di vista, delle belle corse fatte sotto la Sud? E del rapporto coi tifosi?
“Ricordi bellissimi e sensazioni difficili da spiegare, fai gol e ci sono 60,70 mila persone che esultano per te. Sono emozioni particolari e uniche, delle poche cose che mi mancano del calcio giocato”.
“Balbo ha colpito nel derby”, sono forse queste le cose che ti mancano.
“Sì puoi immaginare, fare gol dopo due minuti in un derby così importante venuto dopo una settimana particolare dove ci dicevano tutti che eravamo disastrosi e loro i forti…Farlo subito e sotto la curva è stato qualcosa di unico”.
Come è la tua vita ora? Quali sono i tuoi progetti futuri?
“Sto allenando da tre anni, ho finito a fine aprile l’ultima esperienza e ho dei contatti per tornare a lavorare in Argentina, spero un domani di venire anche in Italia o in Europa perché sono più vicino alla mia famiglia, i miei figli sono più romani dei romani. Spero di poter tornare in Italia per stare vicino a loro”.
Com è stata la tua esperienza in Argentina? Ti senti più vicino al calcio europeo?
“Ho una mentalità da calcio europeo ma allenare in Argentina è bellissimo, ho allenato una squadra neo promossa e poi l’Estudiantes, in tutte le squadre dove vai ad allenare puoi trovare del materiale per fare bene, questo è il bello dell’Argentina. E’ bello lavorare con loro, gli stadi sono sempre pieni, si vive molto di calcio e a me piace molto allenare. L’unica cosa è la distanza dalla mia famiglia”.
Guardando la classifica marcatori in Argentina ci sono tanti giocatori d’esperienza. C’è un nuovo Balbo adesso?
“I giovani li vendono subito, ho allenato dei ragazzi fortissimi di 19,20 anni e li hanno venduti dopo sei mesi. I grandi talenti vanno via subito, gli argentini oramai vanno via dappertutto”.
C’è un giovane forte che indicheresti del campionato argentino?
“E’ pieno, in tutti i ruoli ci sono giocatori bravi”.
Il giocatore argentino non ti tradisce mai, un esempio era Leandro Cufré che non aveva grandissime qualità tecniche ma il suo rendimento era sicuro.
“La differenza più grande tra noi e i brasiliani è questa, il carattere. Siamo molto forti, quindi anche i giocatori che tecnicamente non sono eccellenti con la determinazione, intelligenza e grinta vanno avanti e fanno carriere molto importanti”.
A proposito di centravanti, ti piace Dovbyk?
“Mi piace, penso sia un eccellente centravanti d’area, tiene molto bene la palla, è bravo di testa, è un attaccante che ha bisogno dell’assistenza della squadra, non è il tipo di attaccante che si crea le occasioni. Non ha iniziato male ma lo vedremo molto meglio quando la squadra ritroverà un po’ di sincronia e frequenza nell’area di rigore avversaria”.
Tornando agli argentini, il primo nome che ti faccio è Soulé che sta incontrando qualche difficoltà, però è un giocatore di grande talento che conosci benissimo.
“E’ un grandissimo talento, è giovane e bisogna aspettarlo. Il ragazzo ha carattere, non ha mai paura di fare l’uno contro uno, a volte eccessivamente perché vuole dribblare sempre, però denota grande personalità. Ha talento, ha tutto, è solo questione di tempo ed esploderà”.
Il giocatore che tenta la giocata ha personalità e su quello bisogna puntare, chi si sente forte rischia.
“Non è facile cercare sempre l’uno contro uno, soprattutto quando le cose vanno male. Ci prova sempre anche se non gli riesce, denota grandissima personalità”.
Dybala è il nostro gioiello, domenica l’ho visto fisicamente in grandi condizioni, ha cercato addirittura di salvare il gol in difesa.
“Paulo è un grandissimo campione, l’ultima partita mi è piaciuto molto perché ha giocato con la squadra, ha fatto tre-quattro corse con Bastoni a difendere, correre e sacrificarsi. Forse troppo, perché abbiamo bisogno di lui in altre situazioni, però dimostra attaccamento alla maglia e alla situazione, capisce che c’è un momento di difficoltà e vuole aiutare. Lo vedo bene, ha corso molto e bene, non ho capito perché sia uscito, è un giocatore che terrei sempre in campo”.
Sei un ex per tante squadre, tra cui anche la Fiorentina. Ricordo una partita in cui segnasti due gol al Barcellona di Rivaldo.
“Quell’anno avevamo una bellissima squadra, abbiamo fatto una bella Champions e ci hanno rubato il passaggio del turno a Valencia. Abbiamo fatto fuori l’Arsenal a Londra, giocato un girone con Manchester United e Barcellona, eravamo una squadra molto forte”.
Che esperienza è stata a Firenze?
“Bella, anche se corta perché non sono stato molto, ero alla fine della mia carriera ma c’era una squadra forte, ci divertivamo e si vinceva spesso. Sono stato trattato molto bene, ho un bel ricordo della mia esperienza lì”.
Chiudiamo con la partita di stasera. Per la Roma comincia a diventare una partita troppo importante, contro una Fiorentina che dopo le difficoltà iniziali si sta ritrovando in zona gol. Che partita ti aspetti?
“Mi aspetto una partita difficile, giocare in quello stadio è molto difficile anche se la Roma ha fatto quasi sempre delle belle partite lì. La Fiorentina è in uno stato migliore attualmente rispetto alla Roma, vengono da vittorie con Milan, Lazio e Lecce con sei gol, noi arriviamo un po’ con l’acqua al collo e in questo momento anche un pareggio è poco. Devi cominciare a vincere, non sarà facile ma la Roma ce la può fare. Sono due squadre molto simili anche come valori, i giallorossi sono un po’ più forti ma mi aspetto una partita difficile ed equilibrata”.
Mi dai un giudizio su Beltran? Era un pallino anche di Burdisso.
“Un giocatore molto forte, tiene palla e gioca per la squadra, fa pressing e segna. Quest’anno sta avendo un po’ di difficoltà ma è un giocatore di valore, bravo e un grande professionista, farà sicuramente molto bene”.
Chi vince questo scudetto?
“Lo dovrebbe vincere l’Inter per la differenza di rosa con le altre, hanno due giocatori di altissimo livello per ruolo e alla fine è questo che ti fa vincere. Non ho mai visto vincere qualcuno con giocatori scarsi”.