Corriere della Sera (G. Piacentini) – Uno si è presentato con grandi aspettative che finora non è riuscito a soddisfare; l’altro è stato accolto con scetticismo – pur riconoscendone le grandi qualità tecniche – da una piazza che aspettava il grande colpo, che poi si sarebbe concretizzato con l’arrivo di Lukaku. Houssem Aouar e Sardar Azmoun vivono stati d’animo contrapposti: dopo la “riabilitazione” di Kristensen, “eroe” di Reggio Emilia contro il Sassuolo, Aouar finora è stato un flop (come rendimento) del mercato, visto che il giudizio su Sanches resta sospeso a causa dei troppi infortuni.
“Non saremo noi ad andare nella direzione di Aouar, dovra essere lui a venire nella nostra“, ha detto di lui Mourinho recentemente. Ma le cose non sono migliorate, anzi: tra i calciatori che col Servette hanno perso un’occasione c’è sicuramente lui, che tra circa un mese partirà per la Coppa d’Africa. Ha poco tempo, insomma, per convincere l’allenatore.
Chi sembra aver conquistato lo Special One, invece, è Azmoun. L’iraniano è diventato a tutti gli effetti il primo cambio nel reparto offensivo, superando Belotti ed El Shaarawy nelle gerarchie. Quando c’è da recuperare un risultato o provare a vincere una partita, Azmoun è il primo calciatore ad entrare, perché grazie alla sua duttilità tattica e alla sua qualità può integrarsi alla perfezione con Lukaku e Dybala.