Corriere dello Sport (J. Aliprandi e C. Zucchelli) – Tutto in una notte. O poco più. Il mercato della Roma, tra mercoledì sera e giovedì mattina, è cambiato. Pantaloni bianchi e maglia rossa, è stato accolto da un ventina di tifosi e lui a tutti ha firmato autografi e con tutti ha fatto foto. Sorridente, quasi incredulo perché sognava da tempo la Serie A ma non pensava che il treno potesse passare in questa estate trascorsa più in infermeria che in campo. Oggi, alle 14, a Trigoria parlerà Mourinho e magari chiarirà i dettagli del suo arrivo. I due hanno avuto modo di confrontarsi in videochiamata qualche giorno fa e Azmoun ha confermato a lui, come a chi gli sta accanto, tutta la sua felicità per questa nuova avventura formalizzata in prestito con diritto di riscatto una cifra superiore ai  10 milioni.

Niente Atalanta, quindi, niente Zapata, nonostante nella notte il club bergamasco avesse riaperto la porta alla Roma. Anzi, l’aveva spalancata visto che Pinto era stato in formato che l’offerta da 10 milioni era stata accettata. Ma lui aveva preso un’altra strada. Affascinante da una parte, perché già talento di Azmoum nessuno discute, a partire da Mourinho, e rischiosa dall’altra: sulle sue condizioni fisiche le incognite c sono e non sono poche.

Se starà bene, però, il talento iraniano, amante dei cavalli e della natura può dare il suo contributo a un attacco alla disperata ricerca di gol. Ragazzo sensibile, che quando torna a casa in Iran a volte va a dormire in una stalla per ricordarsi da dove è partito, aveva iniziato, come il padre con la pallavolo. Anche perché più di qualcuno gli aveva detto che con il calcio non era portato. Ma lui aveva altre idee e per questo, quando ha potuto, ha lasciato l’Iran per volare in Russia.