L’avvocato Lorenzo Contucci, massimo esperto in merito alla legislazione relativa agli stadi, è intervenuto ai microfoni di Retesport per commentare la multa con Daspo destinata al tifoso romanista reo di aver assistito alla partita Roma-Juventus, dal seggiolino non assegnato dall’abbonamento di Curva Sud.
“Ho appena ricevuto un fax da un’altra persona a cui hanno contestato la stessa violazione, non è un fatto isolato. In Curva Sud il mancato rispetto del posto è una cosa diffusa, quasi sociale, perché è un modo per aggregarsi con gli amici dello stadio. Una cosa che spesso succede anche nelle Tribune. Stanno rendendo la vita difficile per chi va allo stadio, non si tratta di persone che hanno compiuto qualcosa di violento, anzi. Io stesso ero in Curva Nord domenica e non ho avuto difficoltà a sedermi da un’altra parte“.
Questa segnalazione viene fatta d’ufficio? Come scatta tale meccanismo?
“Escludo che qualcuno possa essersi lamentato del suo posto. La Curva è il luogo dove si fa il tifo. La segnalazione è arrivata dalla Questura. Questo è un segnale da parte della Questura, perché se dovessero segnalare ogni violazione verrebbero multate circa 8mila persone. Se io sono abbonato, come lo sono da 30 anni, se devo decidere se riabbonarmi probabilmente non lo farò più. In Curva non si va per vivere certe situazioni, forse nel nuovo stadio bisognerà stare tutti quanti in smoking ordinando pop corn con il telecomando. Sarà il calcio del futuro, ma almeno ce lo dicessero“.
“Il Questore di Frosinone ha promesso il Daspo per chi si avvicinerà allo stadio senza biglietto – ha aggiunto Contucci – ed è una cosa illegittima. Chi entra allo stadio senza biglietto non è soggetto a Daspo, ma ad una sanzione amministrativa. Si è operata una discriminazione territoriale perché anche chi è in possesso di Tessera del tifoso è stato privato della possibilità di assistere alla partita. Chi ha una tessera di fidelizzazione deve avere la possibilità di comprare tagliandi. Inutile parlare di discriminazione territoriale se lo Stato si comporta in maniera discriminatoria“.