Il Messaggero (A. Angeloni) – Quei due, eccoli lì. Uno è la stellina, che aspetta di tornare; l’altro, che stella studia per diventarlo. Zaniolo più Shomurodov, insieme contro il Trabzonspor, per la “prima” ufficiale. Fine dei giochi, delle partite-preparazione: si fa sul serio. Come piace a Mourinho. Come piace a tutti. Questi ragazzi li abbiamo già visti scherzare nelle amichevoli estive: Nicolò sta bene, non è ancora al top, è stato troppo tempo fermo ed è passato quasi un anno dalla sua ultima vera. Eldor sta alla grande. Si mangia il campo, come direbbe il suo allenatore, ascolta il rumore dei nemici. Il futuro è ora, per entrambi: dopo un anno in grigio, Zaniolo, dopo un’annata positiva Shomurodov, che con la maglia del Genoa ha fatto quello che doveva.
La partita ufficiale profuma di gloria. A Zaniolo – che in Champions è nato con Di Francesco – questa sensazione, manca da quella brutta sera in Olanda, lo scorso 7 settembre, quando il ginocchio ha fatto di nuovo cilecca mentre vestiva la maglia della Nazionale. Con la Roma, l’ultima in campo, il primo di agosto 2020, a Torino con la Juve, chiusura di quello strano campionato estivo ripartito dopo il lockdown. Vuole vincere con la Roma, anche la Conference, perché no? Del resto, questa neonata coppa presenta – al momento – poche big, quindi i giallorossi per ora partono in prima fila, in attesa delle retrocesse dall’Europa League. Oggi a Trebisonda compare un vecchio amico, Peres e un altro giallorosso che qui ha lasciato un buon ricordo, Gervinho. Poi Hamsik, Cornelius, insomma, come stare a casa. Come in Champions, per dirla alla Mourinho.
Chi non ha bisogno di sentimentalismi è Eldor Shomurodov, che viaggia a testa bassa verso la conquista del mondo-Roma. Come una macchina. Il posto da titolare è anche suo, perché con Tammy può vivere. Ma l’ex Chelsea ancora non c’è e lui sì, quindi non si discute: il centravanti è l’uzbeko. Lui che può fare la seconda punta (nel 4-4-2) e il trequartista che va ad affiancare il centrale d’attacco (nel 4-2-3-1). Insomma, se continua a conquistare Mourinho, un posto lo troverà sempre.
Oggi c’è da verificare le condizioni di Pellegrini, che viene da un problema muscolare, e Mou ne tiene conto anche perché tre giorni dopo si ritorna in campo, con la Fiorentina, esordio di campionato. Lì, forse, Abraham sarà almeno convocato. El Shaarawy insidia Micki, che a sua volta può sostituire capitan Lorenzo. Là davanti, oltre a quei due, c’è scelta, non ci sono Drogba e Benzema, ma Josè fa buon viso e si gode i giovani. Beata gioventù.