La Gazzetta dello Sport (M. Brega) – Se da un lato ci sono più giocatori che possono essere decisivi per la scalata dell’Atalanta, dall’altro c’è uno che gioca solo titolare e non viene mai sostituito. Si tratta di Marten de Roon, il capitano in campo e uno dei leader dentro e fuori di questa squadra. L’olandese, ormai a dicembre, non ha ancora perso alcun minuto della stagione bergamasca. Diciannove presenze tra campionato, Champions e Supercoppa europea e 1.710 minuti giocati (recuperi esclusi).
Marten non mostra segni di stanchezza da quando è iniziata la stagione. De Roon rappresenta il punto di equilibrio in campo perfetto per Gasperini. Sa adattarsi al momento, porta il pensiero dell’allenatore tra i compagni durante la gara e gestisce i momenti. Più che Gasperini, forse sarà il giudice sportivo a fermarlo visto che è entrato in diffida e al prossimo cartellino giallo salterà una gara di campionato.
A marzo compirà 34 anni, ma a vederlo in campo dimostra di essere un giovanotto. Le 283 presenze in Serie A con la maglia dell’Atalanta nono sono un traguardo. Sono solo di passaggio. Il giocatore più presente di sempre nella storia del club in campionato punta alla cifra tonda, alle 300. Ne mancano 17: con il suo ritmo ci arriverebbe alla trentesima, ben prima della fine del torneo in corso. De Roon non si pone limiti. Ed è il sunto dell’Atalanta che dopo aver vinto l’Europa League ci prova anche ad andare il più avanti possibile in Champions. Con il campionato che è un tema decisamente interessante.