Pagine Romaniste (R. Gentili) – Terremoto giallorosso a Bergamo. Sotto l’albero di Natale la Roma trova il regalo che non arrivava da 5 anni. I giallorossi di Mourinho espugnano il Gewiss Stadium sconfiggendo per 4-1 l’Atalanta di Gasperini e vincendo il primo big match della stagione. Mourinho ferma la corsa degli orobici e rilancia le ambizioni europee a tinte giallorosse. Neanche un minuto di gioco ed Abraham firma il vantaggio, trovando anche il primo centro contro una big.
La Roma tiene botta e sempre in ripartenza bissa con Zaniolo (27’). Ottima scelta di partita per ritornare al gol in campionato. L’Atalanta accorcia con Muriel. O meglio, la Roma fa accorciare i bergamaschi visto che la rete viene assegnata a Cristante, la cui deviazione è decisiva (45+1’). Il gol carica i padroni di casa. Nel secondo tempo il forcing orobico è impressionante, ma la calma e la ragione chiamate da Mourinho portano i giallorossi a calare il poker con Smalling (72’), sigillando con Abraham (82’).
Partita da incorniciare praticamente per tutti. La porta e la difesa sono blindate, permettendo solo un ingresso autorizzato da Cristante al tiro di Muriel. Centrocampo combattivo, a tratti forse operaio con lo stesso numero 4 giallorosso, ma sicuramente produttivo e che fa egregiamente filtro.
Scintillante l’attacco: col fuoco che arde dentro loro, Abraham e Zaniolo segnano rispettivamente una doppietta – ed il primo gol ad un’altra big – ed il primo centro in campionato. Profittevole anche l’ingresso in campo di Shomurodov, che ha poi contribuito a preparare l’assist per il poker di Abraham.
LE PAGELLE
Rui Patricio 7 – I ritmi sono alti, le occasioni bergamasche frequenti ma nel mondo dei portieri portoghesi è la festa dei guarda redes e la celebra con gli attenti interventi su Zapata, Djimsiti e Toloi. Viene però beffato dalla deviazione di Cristante – che aveva sporcato anche il primo di Zapata – sulla conclusione dalla distanza di Muriel: la tocca, mandano sfortunatamente in porta. Riprende il filo del primo tempo ed è reattivo su Malinovskyi e Muriel nella ripresa.
Mancini 7 – Torna in quella che è stata la sua casa con la fascia da capitano. Sfodera una prestazione composta, pulendo i palloni che piovono dalle sue parti. Reattivo su Malinovskyi nella ripresa. Discorso comune con Zaniolo: lunedì ha scontato la squalifica, prende subito un giallo praticamente obbligato per fermare Freuler.
Smalling 8 – Recuperato, per la (non) gioia di Zapata. Il colombiano si ritrova il centrale giallorosso addosso in ogni zolla di terreno. Lo scontro è colmo di vigore, inevitabile qualche piccola scintilla. Si ripete dopo la partita con lo Spezia, questa volta sigillando il risultato. Con lui in campo è tutt’altra Roma. E si vede.
Ibanez 7,5 – Puntuale ad allontanare ogni iniziativa dell’Atalanta, segue con estrema cura Ilicic che si destreggia per trovare un lembo di terreno per far partire spioventi. Il raddoppio parte dal suo intervento sullo sloveno.
Karsdorp 7,5 – Confinato a Bergamo bassa da Palomino, dalla destra non arrivano numerosi cross. Ce n’è solo uno – al 18’ – per Zaniolo, preciso, ma non sfruttato. Mantiene la posizione e torna a Roma con una prestazione viva ed intelligente. Manda su un altro pallone, messo dentro da Abraham.
Veretout 7,5 – Contro lo Spezia c’era stata precisione nei calci piazzati – angoli soprattutto – oggi non approfitta della punizione al limite dell’area conquistata da Zaniolo. Recupera come forse meglio non poteva: serve Nicolò per il raddoppio, Smalling per il tris e Abraham Peer il poker . Nel mezzo fa sentire la presenza a centrocampo.
Cristante 6,5 – Irrati fischia il calcio d’inizio ed indossa la maglia numero 16 per sventagliare in direzione di Zaniolo e lanciare il vantaggio. Scivola da una parte all’altra della mediana per alzare il muro, lasciando però qualche pertugio. Sulla traiettoria del tiro di Muriel, c’è anche sull’angolo di Zapata: Palomino è in fuorigioco e la rete viene annullata.
Mkhitaryan 6 – Una mala gestione generale delle ripartenze, guidate da lui e non solo. Perde troppo tempo con la palla sui piedi, non scatta sull’incantevole palla di Abraham al 24’, sì lunga ma forse raggiungibile. Suo comunque il lancio per Zaniolo nel raddoppio. Sbaglia un’elementare passaggio a ridosso dell’area a fine primo. Pulisce l’area da palle che scottano nella ripresa, sbagliando spesso – appunto – la scelta successiva.
Vina 6,5 – Copre la fascia sinistra come meglio non poteva e resiste all’impegnativo scontro con Hateboer. Netto il miglioramento in fase difensiva.
Zaniolo 8 – Si traveste da Babbo Natale, per lui e per la Roma. Fraseggia – di tacco – con Abraham e lo manda in porta, fa lo stesso attorno alla mezz’ora quando ritrova l’agoniato gol: magico il tacco di spalle quasi dalla parte opposta per Veretout, è quindi freddo a battere Musso sul primo palo. Bravo ad incalanare il nervosismo iniziale, che lo aveva portato anche all’ammonizione al decimo. Non il massimo dopo aver scontato una squalifica, ma non serve tanto cercare il capello nell’uovo. (Dal 69’ Shomurodov 6,5 – Chiara l’indicazione di Mourinho di rimanere lateralmente. Adempie e manda dentro per il poker di Abraham).
Abraham 8 – Mancato il cinismo in molte occasioni, lo ha subito mettendo in rete la prima palla dopo neanche un minuto di gioco. La difesa atalantina cade ai suoi piedi, viene dunque seguito fino a centrocampo per il resto della partita, rimediando più di qualche colpo ben assestato. Come al solito, prova anche a fornire assist: poteva riuscirci se Micki avesse proseguito la corsa su quel appetitoso assist.
Mourinho 8 – Mou il profeta. “Andiamo a Bergamo per vincere”. Detto, fatto. Surclassa l’Atalanta di Gasperini – innalzato indegnamente al suo grado – con una partita studiata da maestro e di livello. L’organizzazione tattica è stata quella della (sua) vecchia scuola. L’Europa ora è visibile.