Corriere dello Sport (R.Maida) – Gli nomini l’Atalanta e la sua reazione è: mamma mia che ho combinato. Nella partita di andata all’Olimpico, Tammy Abraham sbaglià così tanto in area di rigore da senitre l’obbligo di chiedere scusa ai tifosi della Roma, increduli per la sconfitta meno giusta della stagione. Eppure per lui l’Atalanta è un avversario comodo, statistiche alla mano: contro nessun’altra squadra italiana può vantare una media realizzativa di un gol ogni 84 minuti. Ne ha segnati 3 nello scorso campionato, 2 dei quali proprio a Bergamo nel dicembre del 2021.
Mourinho domani gli restituirà uno spazio nella formazione iniziale, al centro dell’attacco, rinunciando al bomber di casa: Belotti è nato a Calcinate, 15 chilometri a sud ovest del Gewiss Stadium ed è crescoiuto nell’Albinoleffe, un tempo secondo club a giocare in quel luogo. Ma Abraham sembra avviato verso il ripristino della normalità: nelle ultime due partite, contro Udinese e Feyenoord, è entrato dalla panchina prodeucendo una rete e un assist.
Ma c’è di più. Da qualche settimana, sentendosi forse debitore nei confronti della squadra, Abraham è diventato un fenomenale motivatore per il gruppo. Basta rivedere l’esultanza di giovedì scorso, quando ha preceduto di qualche secondo la decisione del Var che aveva cancellato il (suo) fuorigioco e quindi restituito a Pellegrini il 4-1, per capire che Abraham abbia davvero accettato il momentaneo accantonamento.
L’Atalanta, tra l’altro, è stata la prima squadra italiana a cercarlo, due estati fa, nel momento in cui il Chelsea aveva pensato di metterlo sul mercato. Ma Abraham in quel momento non era convinto di lasciare Londra. Servì il martello Mourinho, a stagione già cominciata, a spingerlo verso la Roma dopo l’addio di Dzeko: “Vuoi svegliarti con il sole o continuare a vivere in una città grigia?” scherzò l’allenatore in una delle prime telefonate. E Tammy si fece tentare dall’esperienza italiana, immaginando di tornare in Premier League dopo un paio di stagioni. Può ancora succedere, purché le società inglesi investano su di lui garantendo una plusvalenza alla Roma.