Assemblea Lega Serie A, Casini: “Sulla Juventus c’è un’indagine in corso e non la commentiamo”

A margine dell’assemblea di Lega Serie A, il presidente Lorenzo Casini è intervenuto in conferenza stampa e ha commentato anche l’elezione di Rebecca Corsi come nuovo consigliere. Le sue dichiarazioni:

Arrivato Casini, il suo intervento.
L’assemblea è terminata, direi tre punti importanti. Il primo è l’elezione di Rebecca Corsi come consigliere non indipendente, alla terza votazione. Mi sembra un’ottima notizia, è una persona giovane e una donna: erano tanti anni che non c’era una donna nel consiglio di Lega ed è un segnale importante. Rebecca si è impegnata a lungo nel calcio femminile, è un ulteriore segnale del cambiamento. In seconda battuta, la Lega ha deciso di stanziare 500mila euro in favore della lega ucraina, allineata con le principali leghe europee. Infine, l’assemblea doveva apportare aggiustamenti alle linee guida per il nuovo ciclo di diritti TV, alla luce di alcune interlocuzioni istituzionali: è stata approvata la nuova versione, in modo da poterla trasmettere alle autorità e avere presto il testo definitivo.

Siamo a fine anno, il suo bilancio personale?
Beh, abbiamo un’altra assemblea il 15. Il calcio italiano, il contesto pandemico e post pandemico ha toccato tutto lo sport, invito tutti a leggere i dati degli studi pubblicati in questo periodo: il calo dei ricavi è stato significativo e ha determinato anche un calo degli iscritti. Il calcio resta tra gli sport più praticati, ma l’impatto è stato devastante. Non è che prima della pandemia il contesto fosse roseo, detto questo vedo segnali di ripresa con lo sforzo che sta facendo la Lega, con un pacchetto di azioni di riforma che verrà approvato nell’assemblea del 15, e poi la stessa Federazione con il consiglio del 19. Bisogna lavorare con le istituzioni: il ministro Abodi ha dato massima disponibilità.

Qual è il suo punto di vista sulla vicenda della Juventus? Crea imbarazzo?
Il mio punto di vista è lo stesso della massima autorità sportiva che abbiamo in Italia, ossia il presidente del CONI, Malagò: c’è un’indagine in corso e non la commentiamo.

Marotta ha proposto di avvicinare il contratto dei calciatori a quelli del mondo dello spettacolo. È fattibile?
Il tema del rapporto di lavoro nel calcio professionistico è da approfondire. Rispetto alla proposta specifica, vanno considerati pro e contro: è coerente, lo stesso fondo pensione del mondo dello spettacolo nasce collegato a quello dei lavoratori dello sport. Il fondo lavoratori dello spettacolo ha problematiche non indifferenti, che non vedo facilmente applicabili per esempio ai guadagni dei calciatori. Stiamo parlando di massimali che vanno ben oltre quelli dell’INPS per i lavoratori dello spettacolo. Sono problematiche non semplici, però il tema esiste: anche la nozione di lavoratore sportivo non corrisponde più a quella originale.

Sul fronte della non applicabilità delle sanzioni al debito che scadrà il 22 dicembre?
Sì, abbiamo avuto interlocuzioni. È un problema più grande del settore sportivo e riguarda in realtà tutto il mondo delle imprese e il sistema tributario italiano. Il fatto di averlo individuato ha aiutato il governo a prendere contezza del fatto che non riguarda solo lo sport.

Sul tema delle riforme, c’è una proposta che ci può anticipare?
Sono tante proposte, viaggiamo su 10 punti, 15 iniziative e otto serie di proposte legislative. A partire da oggi, la bozza di documento sarà condivisa con tutte le squadre. Ne parleremo in settimana, ci sono tanti temi e non vorrei svelare una sorpresa.

Le ha dato fastidio l’attenzione della Liga al caso Juventus?
Non la reputo comprensibile, per la stessa ragione che ho detto prima: ci sono indagini in corso e non si commentano le indagini in corso.

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