Per l’appuntamento di questa giornata con ASROMARCORD abbiamo deciso di tornare indietro alla stagione 2008/2009, ad un Roma-Cagliari al cardiopalma.
E’ il 14 dicembre del 2008 e i giallorossi di Luciano Spalletti si apprestano ad affrontare i sardi allenati da Massimiliano Allegri. Dopo un avvio di stagione stentato, il club capitolino ha iniziato ad ingranare e si trova ora in sesta posizione a quota 23 punti, a quattro lunghezze dall’ultimo posto utile per disputare i Preliminari di Champions League. Il Cagliari stazione a metà classifica, in nona posizione, forte di ben otto punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Entrambe le squadre attraversano un ottimo momento di forma. La Roma ha infatti ottenuto quattro vittorie ed un pareggio nelle ultime cinque partite giocate mentre il Cagliari è reduce da tre successi ed un pareggio negli ultimi quattro impegni. Una sfida che si preannuncia, dunque, spettacolare tra due team che amano proporre bel calcio. Spalletti perde i pezzi per questo match dovendo fare a meno di Doni (infortunatosi durante il riscaldamento), Aquilani, Brighi, Pizarro e Taddei. Il tecnico toscano ridisegna così la sua Roma con un 4-3-2-1 che prevede: Artur, Cassetti, Mexes, Juan, Riise, Cicinho, De Rossi, Perrotta, J. Baptista, Vucinic, Totti. Allegri, dal canto suo, schiera il proprio undici con il consueto 4-3-3 scegliendo i seguenti uomini: Marchetti, F. Pisano, Lopez, Canini, Agostini, Fini, Conti, Biondini, Cossu, Jeda, Larrivey. E’ tutto pronto e il signor Trefoloni di Siena dà il via alle ostilità.
PRIMO TEMPO – La partita è piacevole sin dalle prime battute con i giallorossi che sono più frizzanti e spesso si fanno vedere dalle parti di Marchetti. La prima occasione è creata da Mirko Vucinic con un tiro a giro, la parabola finisce sul palo e il Cagliari si salva. I ritmi di gioco sono elevati ma le due squadre non riescono a creare molte occasioni, annullandosi sostanzialmente a vicenda. Le uniche occasioni provengono da tiri dalla lunga distanza che finiscono la loro corsa ai lati delle porte difese da Artur e Marchetti. Al 37′ Vucinic chiede un rigore ma Trefoloni lascia correre invitando il montenegrino a rialzarsi. Due minuti dopo il numero nove romanista con una sponda di testa serve Francesco Totti che con uno splendido sinistro da fuori area sigla la rete dell’1-0. Prima dell’intervallo viene giustamente annullato un gol a Julio Baptista per fuorigioco.
SECONDO TEMPO – Nella ripresa si parte con Panucci al posto dell’acciaccato Juan nella Roma ed Acquafresca che rileva Larrivey tra le fila dei sardi. I giallorossi sembrano da subito in grado di gestire il vantaggio ma al 58′ un episodio cambia il match. Si tratta di una bellissima punizione di Daniele Conti che porta il punteggio sull’1-1. I giallorossi sembrano in bambola e iniziano a subire l’iniziativa del Cagliari. Jeda va vicinissimo al raddoppio ma spreca una grande occasione. Pochi minuti dopo, però, il brasiliano non fallisce e mette dentro ottimamente servito da Cossu davanti all’incolpevole Artur. L’Olimpico è ammutolito, Spalletti butta nella mischia Menez al posto di un inconcludente Julio Baptista per dare brio all’attacco e i giallorossi si riversano in avanti. Il forcing romanista porta al pareggio al minuto 77. E’ Simone Perrotta ad inventarsi una spettacolare semirovesciata per battere Marchetti. Luciano Spalletti ora ci crede e inserisce anche ‘Top Gun’ Montella per Cicinho. La Roma è tutta a trazione anteriore e crea occasioni su occasioni: prima Totti colpisce la parte superiore della traversa con un pallonetto poi Perrotta sfiora il palo con un gran tiro. Il tempo è scaduto e la partita sembra ormai volgere al termine. Al 90′ però Menez si invola sulla fascia sinistra mettendo il turbo, getta la palla in mezzo all’area e Vucinic è il più veloce di tutti a raccogliere la sfera dopo una serie di rimpalli siglando la rete del definitivo 3-2. Lo Stadio Olimpico esplode, Spalletti impazzisce di gioia e la corsa del montenegrino sotto la Sud è irrefrenabile.
La Roma vince la quinta partita consecutiva, vola a 26 punti e mantiene inalterato il distacco dalla zona Champions. L’Europa, con questa grinta, sembra sempre meno un miraggio.