ASROMARCORD: ‘DIFRA’ TORNA ALL’OLIMPICO DA AVVERSARIO MA I GIALLOROSSI NON HANNO PIETA’, ROMA-LECCE 2-1

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Domenica alle ore 15 Roma e Sassuolo si sfidano per la prima volta nella storia della Serie A. Non essendoci precedenti tra le due squadre, dunque, per l’appuntamento di questa settimana con ASROMARCORD abbiamo scelto di rivivere l’unica occasione in cui i giallorossi si sono confrontati con l’attuale allenatore dei nero-verdi Eusebio Di Francesco.

E’ il 20 novembre del 2011 e allo Stadio Olimpico è in programma il match tra la Roma di Luis Enrique ed il Lecce di Di Francesco. La squadra capitolina occupa la quinta posizione in classifica a quota 17 punti insieme al Palermo ed è reduce da tre vittorie nelle ultime quattro partite, pur avendo dovuto fare i conti con la brutta sconfitta nel derby e con il tonfo interno contro il Milan di Ibrahimovic in avvio di stagione. Il Lecce, dal canto suo, è penultimo a quota 8 punti con ben 7 sconfitte nelle prime 11 giornate di campionato. I salentini, però, non sono da sottovalutare perché 7 degli 8 punti totali li hanno conquistati proprio fuori casa.  Luis Enrique riabbraccia Totti dopo l’infortunio, che parte precauzionalmente dalla panchina, ma deve fare i conti con le assenze di Juan e Josè Angel in difesa. L’asturiano manda in campo questo undici disposto con il suo consueto 4-3-3: Stekelenburg, Rosi, Kjaer, Heinze, Taddei, Gago, De Rossi, Pjanic, Bojan, Osvaldo, Lamela. Il Campione d’Italia del 2001 Eusebio ‘Difra’ Di Francesco per contrastare i giallorossi sceglie invece il 4-2-3-1 con i seguenti uomini: Julio Sergio, Oddo, Carrozzieri, Tomovic, Esposito, Strasser, Grossmuller, Cuadrado, Bertolacci, Olivera, Corvia. Tutto è pronto e il signor Brighi di Cesena dà il via alle ostilità.

PRIMO TEMPO – Parte bene la Roma, vogliosa di fare la partita e aggressiva sin dai minuti iniziali, con Taddei che, riscoperto fluidificante sinistro, serve un paio di palloni interessanti in mezzo all’area non sfruttati a dovere dagli attaccanti romanisti. La terza discesa del brasiliano coincide con il gol del vantaggio. L’azione è bellissima e frutto di ben 19 passaggi consecutivi, coinvolto anche Stekelenburg, sporcati soltanto da un colpo di testa di Oddo su cross da destra di Rosi. La palla viene poi ripresa da Taddei che dopo un rapido uno-due con De Rossi scarica in mezzo all’area per l’accorrente Pjanic. Il bosniaco deve solo mettere in rete per il meritato 1-0 romanista. Dopo il vantaggio la musica non cambia con la Roma sempre padrona del campo. Lamela entra in area dopo aver superato Cuadrado sulla sinistra e offre un ottimo assist a Bojan che però spreca tutto. Alla fiera dell’errore partecipa pochi minuti dopo anche Osvaldo che, lanciato in contropiede proprio dall’ex Barcellona, scivola mentre calcia sull’uscita di Julio Sergio fuori area. Si va così al riposo sull’1-0 con la ‘Maggica’ però troppo sciupona.

SECONDO TEMPO – Si torna e la Roma raddoppia subito grazie anche ad un’intuizione di Luis Enrique. Il tecnico spagnolo inverte la posizione di De Rossi, piazzato davanti alla difesa, con quella di Gago, tolto dalla cabina di regia e spostato come interno di centrocampo, e proprio l’argentino sigla il 2-0 al 9′ con un destro potente da fuori area. I giallorossi non si fermano e continuano a macinare gioco. Dapprima Taddei lancia Lamela che in diagonale conclude sul fondo, poi Gago libera Osvaldo che si fa respingere il destro da Julio Sergio in angolo infine Bojan, su apertura di Lamela, spara alto. Il calcio è crudele così accade che un Lecce inoperoso per oltre 60 minuti accorci le distanze grazie a Bertolacci che batte in uscita Stekelenburg con un ‘cucchiaino’. In seguito all’ennesima rete mangiata da Bojan Luis Enrique inserisce Totti, che dopo 50 giorni torna a calcare i campi e congela la partita. Cuadrado sfiora il 2-2 ma alla fine la Roma conquista tre punti meritati ed importanti.

La classifica ora dice quarto posto solitario con 20 punti e soltanto quattro lunghezze dalle prime della classe Milan e Juventus. Luis Enrique gongola ed afferma: “Adesso viene il bello”. Il progetto ispano-romanista sembra davvero iniziare a prendere forma.

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