Giovedì sera alle ore 20.45 lo Stadio Olimpico di Roma ospiterà la sfida tra i giallorossi di Garcia e il Chievo di Sannino. Un testa-coda in piena regola che tuttavia nasconde non poche insidie per la truppa romanista, ancora alle prese con assenze importanti come quelle di Totti e Gervinho per infortunio e di Maicon per squalifica. I capitolini hanno una buona tradizione casalinga con i clivensi e anche questa settimana abbiamo scelto una partita da rivivere insieme, un portento di gol fornito da una delle squadre più forti mai viste nella storia dei nostri colori.
E’ il 28 aprile del 2002 e la Roma di Fabio Capello si accinge a sfidare il ‘Chievo dei miracoli’ di Gigi Del Neri tra le mura amiche in una sfida valevole per il penultimo turno del campionato 2001/2002. I giallorossi sono terzi in classifica, ad una lunghezza dalla Juventus seconda e a due dalla capolista Inter, e sperano ancora in un possibile bis tricolore. Un’impresa che appare però davvero ai limiti dell’impossibile. Per questo match Capello è costretto a rinunciare ad un Francesco Totti acciaccato e al francese Vincent Candela, decidendo così di puntare su questo undici titolare: Antonioli, Panucci, Samuel, Aldair, Cafu, Tommasi, Emerson, Lima, Montella, Batistuta, Delvecchio. Dall’altra parte, il Chievo è incredibilmente quarto in classifica ma in fase decisamente calante dopo un avvio di stagione da sogno. Del Neri punta sul suo consueto 4-4-2 scegliendo in partenza questa formazione: Lupatelli, Moro, Legrottaglie, D’Anna, Lanna, Eriberto, Perrotta, Corini, Franceschini, Corradi, Marazzina. Le squadre scendono in campo sulle note di ‘Roma Roma Roma’, tutto è pronto e Collina di Viareggio fischia dando inizio alla gara.
PRIMO TEMPO – Parte subito forte la squadra di Capello che impone il proprio gioco nei confronti di un Chievo intimorito e incapace di trovare le dovute contromisure. I veronesi soffrono le sgroppate di Cafu sulla destra e di Delvecchio sull’altro versante di gioco, non riuscendo dal canto loro a creare pericoli ad Antonioli vista la scarsa vena di giornata della coppia Corradi-Marazzina. Al 24′ si sblocca la partita. Sugli sviluppi di un’azione in cui Batistuta fallisce un’occasione clamorosa, arriva un cross corto di Emerson e Montella salta più alto di Lanna mettendo in rete per l’1-0 giallorosso. Il forcing romanista non si esaurisce con il vantaggio e, dopo il cambio Perrotta-Barone nel Chievo, porta al 2-0 dopo nove minuti. Calcio d’angolo battuto da Cafu, svetta ancora Montella stavolta beffando Franceschini e palla nuovamente nel sacco. Si va a riposo così, con una Roma fantastica e avanti di due gol.
SECONDO TEMPO – Si torna in campo con un solo cambio rispetto ai 22 del primo tempo. Nel Chievo entra Manfredini per un inconcludente Franceschini. La musica però non cambia. E’ la Roma a fare la gara e offrire il tris al proprio pubblico dopo soltanto cinque minuti grazie ancora a Montella che trasforma un calcio di rigore guadagnato da Batistuta, il quale si rifiuta peraltro di andare sul dischetto anche dopo l’invito del numero 9 giallorosso, e firma la tripletta personale. La partita è ormai chiusa e inizia una girandola di sostituzioni: Lorenzi per Corini nel Chievo, Zebina e Cassano al posto di Panucci e Montella nella Roma. Al 74′ la squadra capitolina va ancora in gol grazie al brasiliano Emerson, che si rende protagonista di un’azione da lustrarsi gli occhi: parte da centrocampo, fa fuori tre avversari e batte Lupatelli in uscita con un sublime pallonetto. Standing ovation e 4-0. Passano altri 7 minuti e il risultato viene fissato da Cassano sul 5-0. Il barese deve solo ribattere in rete una punizione al fulmicotone di Batistuta respinta malamente dall’ex Lupatelli. Arriviamo, così, al minuto 87 quando viene richiamato in panchina il leggendario ‘Pluto’ Aldair per quella che dovrebbe essere la sua ultima apparizione in giallorosso (in realtà poi in estate il brasiliano prolungherà il contratto per un’altra stagione) davanti al proprio pubblico. Applausi e commozione calano sullo stadio Olimpico.
Finisce così Roma-Chievo, i giallorossi salgono a 67 punti ma vincono anche Inter e Juventus. I distacchi tra le prime della classe rimangono quindi invariati. Tutto si deciderà il 5 maggio del 2002…
Matteo Luciani