IL ROMANISTA – GIANNINI «Un progetto avveniristico». «Lo stadio più bello del mondo». Ovvero quello della Roma. Quello nuovo, quello che è destinato a diventare la casa giallorossa del futuro, quello che sarà presentato a tutti tra non molto, quello che è stato illustrato ieri al sindaco Marino in un’altra tappa fondamentale nel cammino verso quella che per decenni è sembrata solo un’utopia e che ora può diventare realtà. L’appuntamento era segnato in agenda da tempo, tutti ad attendere il lunedì dopo Roma- Fiorentina per l’incontro in Campidoglio. Che c’è stato come da programma. La delegazione romanista, composta dal presidente Pallotta, dal Ceo Italo Zanzi, dal dg Baldissoni, dal costruttore Luca Parnasi e da Mark Pannes (c’era anche l’architetto Dan Meis, sfuggito però all’occhio dei cronisti al momento dell’arrivo) ha varcato le porte del Campidoglio poco prima delle 10. Ad attenderli, oltre al Sindaco Marino, anche l’Assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo e quello allo Sport Luca Pancalli.
Un incontro di un’oretta e mezza per «presentare un’anteprima del piano per il nuovo stadio da 52.000 posti e raccogliere i primi riscontri – si legge nel comunicato ufficiale pubblicato dalla Roma -. La riunione, che ha coinvolto anche gli Assessori allo Sport e all’Urbanistica del Comune di Roma è stata richiesta da A.S. Roma con l’intenzione di riunire in dialogo tutte le parti coinvolte presso la sede istituzionale del Comune di Roma». Nel corso del colloquio la Roma ha inoltre confermato al Sindaco l’intenzione di sviluppare diversi progetti nell’ambito del sociale, finalizzati a sostenere la promozione dello sport nei quartieri più svantaggiati della città e nelle periferie. «Tutti i partecipanti – si legge ancora nel comunicato – hanno concordato di non fornire al momento i dettagli dei piani presentati oggi perché questi, pur essendo in una fase prossima al completamento, sono tuttora in evoluzione».
In attesa dei dettagli, la massima attenzione è stata dunque prestata alle dichiarazioni dei protagonisti, quelle arrivate al termine dell’incontro e dopo il saluto che Pallotta e Marino hanno rivolto ai cronisti presenti affacciandosi da uno dei balconi del Campidoglio. Le prime parole raccolte sono proprio quelle del presidente giallorosso che, ai cronisti che lo incalzano, dice brevemente: «E’ un progetto estremamente eccitante, ma c’è ancora tanto da lavorare. Totti mi ha detto che devo venire di più. Destro? Sono felice per lui». Non saranno le uniche dichiarazioni del presidente, perché poco dopo arriveranno anche quelle all’interno del comunicato della società: «Siamo grati al Sindaco Ignazio Marino per aver accettato il nostro invito e per averci accolto in Campidoglio. Il nostro progetto continua e abbiamo trovato di grande valore i riscontri provenienti dal Sindaco e dagli Assessori. Li ringraziamo per il tempo che ci hanno dedicato e continuiamo a dare la nostra energia per collaborare con la città su questo grande progetto». Poi le parole di Parnasi. Prima ai cronisti: «Lo stadio si deve costruire. Quando la prima pietra? Non lo so. Se ci saranno finanziamenti pubblici? No, è uno stadio privato». Quindi nel comunicato: «Un ringraziamento al Sindaco e ai suoi principali collaboratori per questo primo segnale di grande attenzione e disponibilità che ci stimola a proseguire velocemente nella preparazione di un progetto di qualità insieme alla Roma e condiviso da tutta la cittadinanza».
Anche Marino non ha fatto attendere le sue più che positive impressioni sulla delegazione romanista e sullo stadio: «Sono rimasto molto colpito dall’entusiasmo sia dei progettisti sia di James Pallotta, che ha illustrato un progetto davvero avveniristico. Si tratta di uno stadio dai 52mila ai 60mila posti a sedere, ma straordinariamente organizzato come accessi, come disegno architettonico. Dal punto di vista tecnologico è certamente lo stadio più avanzato che possa essere immaginato nel nostro continente. Adesso i tecnici indicati da James Pallotta sono al lavoro con i nostri assessori Giovanni Caudo e Luca Pancalli e nei prossimi mesi dovremmo arrivare a una decisione sulla realizzabilità dello stadio». Significative anche le parole dell’architetto Dan Meis, colui che ha progettato l’impianto. Che, oltre a twittare la sua ammirazione per le meraviglie di Roma («Per un architetto guardare i Fori e la loro bellezza è così umiliante. Amo profondamente questa città!»), ha spiegato: «Sarà lo stadio migliore del mondo, lo annunceremo davvero presto».