ROMA – La Roma imbattuta, miglior difesa d’Europa, non segna e perde il primato. La gara contro il Cagliari, terzo pareggio consecutivo, ha evidenziato le difficoltà di una squadra che, fino alla sfida contro il Chievo del 31 ottobre scorso, aveva marciato a ritmo di tre punti con una media di circa 2,5 gol a partita. Il primo 0-0 stagionale, l’assenza di Totti e la scarsa concretezza sotto porta dei suoi compagni di reparto, hanno acceso i riflettori sulla poca incisività messa in mostra contro il Cagliari da Ljajic, Gervinho, Florenzi e Borriello: “Abbiamo fatto molto per fare gol – ha dichiarato il ds Walter Sabatini al termine del match -. Ci è mancata una zampata vincente ma dobbiamo accettare i risultati e capirli”.
AVRAMOV, TOTTI E I POCHI GOL – Per capire il perché la squadra, dopo 12 partite, abbia interrotto il proprio trend realizzativo, c’è da affidarsi alle parole di Rudi Garcia: “Il loro portiere era caldissimo stasera, per lui non abbiamo vinto oggi”. Ma basta la sontuosa prestazione di Vlada Avramov, portiere classe ’79 con sole 15 apparizioni in Serie A dalla stagione 2007/2008, a giustificare lo “0” sotto la voce dei gol segnati? “Ha fatto tante parate e noi tanti tiri – spiega De Rossi-, prendendo anche un palo. All’inizio andava tutto bene, ora la fortuna è passata a qualcun altro”. Torino, Sassuolo, Cagliari: è in questo mini-ciclo di incontri che la fortuna sembrerebbe essersi arrestata per i giallorossi. Tre segni ‘X’, due casalinghi, e due sole reti, a dispetto di ben 48 conclusioni verso la porta avversaria. Sintomo che la squadra crea, ma segna poco. “Se togli Higuain al Napoli o Tevez alla Juve è sicuro che mancherebbero al loro club”, ha dichiarato ieri il tecnico francese. Alla Roma manca Francesco Totti che, entro la fine di questa settimana, si sottoporrà alla visita di controllo a Villa Stuart per capire se potrà essere impiegato contro la Fiorentina, il prossimo 8 dicembre. Un’assenza che si fa sentire, come sottolineato dallo stesso Garcia: “Forse con lui avremmo fatto qualcosa in più. Senza, ci manca quella dose di carisma”. Dello stesso avviso anche Leandro Castan: “Il capitano manca a tutti. Ci aspettiamo che torni il prima possibile perché è importante dentro e fuori dal campo”.
POCHI GOL, TANTI CORNER – Alla scarsa vena realizzativa della Roma contribuisce anche la difficoltà di alcuni uomini di risultare decisivi come nelle prime 10 apparizioni: Florenzi, Ljajic e Pjanic, nonostante siano stati i più pericolosi negli ultimi tre incontri, con 7 tiri ciascuno, non riescono a fornire quei guizzi che avevano regalato gol e punti alla squadra. All’analisi dei problemi offensivi, va sottolineato anche come Rudi Garcia non sia rimasto soddisfatto dei 19 corner battuti dalla squadra contro i sardi: molti calciati bassi sul primo palo, poco il movimento all’interno dell’area di rigore. “Sui calci d’angolo erano previste alcune cose che non ho visto. Ci lavoreremo molto in questa settimana”. Dopo l’Inter, che dall’inizio del campionato ha usufruito di ben 92 tiri dalla bandierina (6 gol), la Roma è la squadra che ha potuto sfruttare maggiormente questo tipo di situazioni offensive. 87 gli angoli concessi in totale ai giallorossi da inizio stagione, solo 1 gol, quello di Benatia contro il Bologna, messo a segno sugli sviluppi. Poco per una squadra che ha in rosa ottimi saltatori di testa. Tanto per provocare il richiamo del numero 16 ai propri compagni: “Dobbiamo essere più cinici”.
MULTA A GARCIA – “A fine partita sono andato dall’arbitro per capire il perché dell’espulsione. Mi ha detto che ho saltato, forse vivo troppo la gara”. Ai dubbi di fine gara dell’ex tecnico del Lille sui motivi dell’allontanamento dal campo, è arrivata oggi la risposta del Giudice Sportivo Gianpaolo Tosel: ammonizione con diffida ed ammenda di 15.000€ per “avere contestato platealmente l’operato arbitrale e per avere, dopo l’allontanamento, continuato ad impartire ordini dalla tribuna tramite apparecchiatura rice-trasmittente”. Recidivo Rudi Garcia che, già all’esordio in campionato contro il Livorno, e nel match di Genova contro la Sampdoria, aveva utilizzato telefoni e walkie talkie per comunicare con i propri collaboratori. “Abbiamo fatto domanda alla Lega: tutti gli arbitri sanno che li utilizziamo. E’ il mio modo di lavorare, siamo nel XXI secolo”.
di Matteo Monti da Repubblica.it