Asl, a Roma c’è il derby. Gravina: “Solo da noi”

Il Messaggero (M. Tenerani) – La polemica circa l’eccessiva autonomia delle regioni rispetto ai provvedimenti di urgenza presi dal Governo sul fronte della lotta al Covid-19, è entrata a gamba tesa anche nel calcio. A Roma addirittura è andato in scena il “derby” delle Asl, con quella di riferimento del club giallorosso a negare i viaggi degli stranieri romanisti con le loro nazionali. La Asl Roma 4  a cui fa capo Formello ha invece dato il via libera al serbo Milinkovic e agli altri nazionali stranieri biancocelesti. Una incongruenza all’interno non solo di una stessa Regione, ma addirittura della medesima città, che acuisce il problema dell’ordine sparo con cui anche nel calcio si sta cercando i porre un argine all’epidemia del coronavirus. Una situazione che ha trovato la reazione delusa, amareggiata e preoccupata del presidente della Figc, Gabriele Gravina, ieri duro al riguardo, a margine dei lavori del consiglio federale: “Siamo gli unici in Europa a comportarsi così, non facciamo una bella figura“. La scintilla è scoccata dopo la decisione di alcune Asl regionali, a partire da quella della Toscana, che hanno impedito ai giocatori sottoposti alla “bolla” di squadra di raggiungere le rispettive selezioni. “Sono preoccupato per il mancato coordinamento di alcune Asl, perché la mancata disponibilità dei calciatori a livello internazionale comporta delle sanzioni. Ci siamo mossi con i ministri competenti. L’Italia da questo punto di vista no sta facendo una bella figura internazionale” ha ribadito Gravina che ha inoltre annunciato un incontro la prossima settimana con il presidente della Uefa Ceferin.

 

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