La grande notizia si fa strada verso le redazioni di tre quotidiani nella serata di martedì 7 giugno 1927. Quelle pagine di giornale, preparate all’imbrunire esattamente 86 anni fa, hanno ancora la forza di materializzare la concitazione e l’emozione del momento storico: la nascita di un sogno voluto fortemente, l’Associazione Sportiva Roma.
La Roma, che in maniera unica e su uno sfondo inimitabile – quello della Città Eterna – ha intrecciato passione e fede, vicende umane e percorsi sportivi, successi e momenti difficili. In quella sera di inizio giugno ‘Il Messaggero’, ‘La Gazzetta dello Sport’ e ‘Il Tevere’ fanno in tempo a mettere insieme un totale di 150 righe che il giorno seguente – tra le edicole e i bar di una Capitale così diversa eppure ancora oggi così viva – si trasformano in un messaggio chiaro ed inequivocabile: grazie alla fusione di Alba-Audace, Fortitudo-ProRoma e Foot Ball Club di Roma è nata la Associazione Sportiva Roma, una squadra ideata e forgiata per portare in campo il nome, i colori ed il simbolo di Roma.
“Quello che era uno dei voti più fervidi degli sportivi romani è stato finalmente esaudito”, scrive ‘Il Tevere’. “In una riunione plenaria tenutasi ieri sera fra i rappresentanti delle tre società romane – si legge ancora – si è venuti alla definitiva fusione, formando una squadra unica che prenderà il nome di Associazione Sportiva Roma”. Le fonti dell’epoca che riportano l’accordo raggiunto da Italo Foschi, Ulisse Igliori e Vittorio Scialoja, concordano su tutti gli elementi: il nuovo sodalizio presieduto da Foschi difende il nome della Città Eterna, indossa “i colori dell’Urbe” (ereditandoli di fatto dalla gloriosa maglia del Roman) e sceglie come simbolo la “lupa romana”, che in un primo momento sembra destinata a sormontare uno scudo verde.
La sola Gazzetta – probabilmente ingannata dalla frenesia nella chiusura delle pagine – parla di ‘A.C. Roma’. Un refuso corretto in un articolo più ampio, che compare nell’edizione del 9 giugno. Questo approfondimento dà conto di una serie di elementi ulteriori – tra cui la prima rosa (suddivisa in ‘portieri’, ‘terzini’, ‘halves’ e ‘forwards’) – e accenna alla campagna acquisti con toni d’altri tempi: “Due eccellenti forwards settentrionali, entrambi di divisione nazionale; non possiamo farne i nomi – scrive il giornale – per evidenti ragioni di opportunità”.
Sui quotidiani dell’8 giugno nessun accenno alla sede dell’incontro che sancì la fusione di Alba, Fortitudo e Roman. Con elevatissima probabilità – grazie alle testimonianze di due nipoti di Foschi, Vittorugo Foschi e Vittorio Zingarelli, raccolte da Massimo Izzi – la riunione voluta da Foschi si tenne presso il civico 16 di Via Forlì, dove il primo presidente giallorosso aveva il suo studio.
Chiaramente l’Associazione Sportiva Roma nasce per il calcio, ma l’attività sportiva si articola da subito anche su altre due discipline, ciclismo e atletica. Lo scrivono i giornali che vanno in edicola l’8 giugno e lo conferma, nove mesi dopo, la Relazione Generale Sociale che l’avvocato Piero Crostarosa – uno dei pionieri dell’AS Roma – consegna al presidente Foschi e ai consiglieri il 28 marzo del 1928. Fanno parte della squadra di ciclismo 11 atleti, mentre per l’atletica i tesserati sono “una cinquantina di uomini, dei quali molti giunti a maturità atletica”.
E il ‘football’? Foschi è da subito attivissimo, non solo sul fronte organizzativo ma anche nella comunicazione. Il 10 ed il 14 giugno, firmandosi “presidente dell’Associazione Sportiva Roma”, il numero uno del Club invia due dichiarazioni al quotidiano ‘Il Tevere’, mentre il 26 giugno concede un’intervista al ‘Messaggero’, che lo storico quotidiano capitolino titola semplicemente “L’Associazione Sportiva Roma”. L’entusiasmo per l’accordo raggiunto 19 giorni prima è ancora vivissimo nelle parole che il cronista sceglie per accogliere i pareri e la visione di Foschi: “Con la fusione della Fortitudo, dell’Alba e del Roman in una potente associazione prevalentemente calcistica, si è realizzato il sogno degli sportivi romani che desideravano veder difesi i gloriosi colori dell’Urbe”.
L’AS Roma, insomma, colma un vuoto nel panorama calcistico capitolino. E in campo le prime uscite premiano l’entusiasmo degli sportivi romani. Il debutto assoluto della squadra giallorossa avviene nel weekend di sabato 16 e domenica 17 luglio 1927. E’ una doppia sfida di prestigio, che oppone – nell’ordine – le formazioni ‘B’ e ‘A’ della neonata Roma a riserve e titolari dei maestri ungheresi dell’Ujpest (U.T.E.). Il primo match finisce in pareggio, mentre nel piatto forte domenicale, al Motovelodromo Appio, i giallorossi vincono per 2-1 trasformando in una festa quei primi leggendari 90 minuti. il gol numero uno della storia romanista lo segna Cappa su cross di Ziroli, mentre il raddoppio giallorosso arriva grazie al magiaro Heger, che risponde al momentaneo pareggio dei suoi connazionali sfruttando un tocco di testa di Rovida. Nonostante la canicola estiva e le difficoltà ovvie di squadra appena assemblata ed imbottita di giocatori reduci da una stagione sfiancante, la Roma non si ferma e il 21 luglio vede atterrare nella Capitale gli ungheresi dell’Attila, contro i quali vengono disputate due amichevoli il 23 ed il 24 dello stesso mese.
Erano giorni frenetici, i giorni di una Società che andava costruendosi in campo e fuori. Il 22 luglio Foschi trasmette ai nominati delle commissioni e ai mezzi di stampa la circolare che assegna nel dettaglio le cariche sociali, quelle che articolano il funzionamento e la gestione dei primi mesi di attività dei vari settori della AS Roma. Nella già citata relazione sociale del marzo 1928, Piero Crostarosa in poche righe sintetizza gli sforzi e il valore dell’operato del primo presidente giallorosso. Crostarosa riconosce a Foschi “mano ferma e alta fede sportiva”, ritraendo il padre della nostra Società come un uomo “spinto dalla visione di una ‘Roma’ grande e disciplinata”.
Oggi come allora fiducia nei colori, nel nome e nella storia che la Società rappresenta.
Oggi come allora, auguri alla nostra amatissima Associazione Sportiva Roma.
L’AS Roma desidera ringraziare Massimo Izzi e Massimo Germani del Centro Studi UTR per il reperimento delle fonti giornalistiche relative alla data di fondazione della Società, in particolar modo per quanto concerne le notizie pubblicate dai quotidiani ‘Il Messaggero’, ‘Il Tevere’ e ‘La Gazzetta dello Sport’ il giorno 8 giugno 1927. Per quanto concerne “La Gazzetta dello Sport”, si ringrazia il Dott. Marco Arpino, Direttore della Scuola dello Sport e Biblioteca Sportiva Nazionale del CONI.
Asroma.it