Esonerato Zdenek Zeman, la panchina della Roma sabato è stata affidata a Aurelio Andreazzoli, classe 1953, allenatore di prima categoria tesserato per il club giallorosso dalla stagione 2005-06, cioè da quando arrivò da Udine in compagnia di Luciano Spalletti. Un uomo della società, insomma, molto legato al ds Walter Sabatini, con contratto – rinnovato nell’estate del 2011 a 200 mila euro l’anno per non farlo andare alla Fiorentina – fino al 2015. Andreazzoli faceva parte dello staff di Zeman, ma ne era ai margini visto che il boemo si fidava quasi esclusivamente dei suoi Cangelosi e Modica.
LA SQUADRA Non v’è dubbio che il nuovo allenatore della Roma sia quanto mai gradito alla squadra, visto che sono stati proprio i giocatori, Francesco Totti su tutti, a caldeggiare la sua conferma nel momento in cui il destino del tecnico di Massa sembrava lontano da Trigoria. Una fiducia conquistata sul campo fin dai tempi di Spalletti a colpi di buon senso: Andreazzoli, il tattico dell’allenatore di Certaldo, è uno che in campo o nello spogliatoio non si vede e non si sente, ma che proprio per questo ha un feeling speciale (ricambiato) con la squadra. E va ricordato che fu proprio lui, dopo l’addio di Claudio Ranieri, ad affiancare Vincenzo Montella alla guida della Roma. In quella circostanza soltanto per supportare l’Aeroplanino che non aveva il patentino di prima categoria, stavolta in primissima persona. Andreazzoli, un tipo che ama apparire pochissimo, stessi amici e stesso ristorante sulla Laurentina da quasi otto anni, conosce alla perfezione lo spogliatoio della Roma ma, ovviamente, non ha grande esperienza. I dirigenti della Roma lo hanno comunque individuato come il medico ideale per tentare di guarire i mali di una squadra in caduta libera.
IL MODULO Ma come giocherà la nuova Roma di Andreazzoli? L’Udinese di Spalletti giocava il 3-5-2; la Roma spallettiana si è inventata il 4-2-3-1 e sia con Luis Enrique che con Zeman (anche se con interpretazioni diverse) la Roma ha proposto il 4-3-3. Questo per dire che Aurelio conosce diversi sistemi di gioco e con tutta probabilità adatterà la squadra alle caratteristiche dei giocatori. Le alternative tattiche non gli mancano, e non è assolutamente da scartare l’ipotesi che possa (ri)partire con una difesa a tre, un centrocampo con tre centrali e due esterni double face e due punte. Oppure con una sorta di 3-4-3 già provato (e con successo) da Zeman a Firenze in Coppa Italia. Dando un’occhiata alla rosa, Andreazzoli ha gli uomini per proporre più di un modulo, anche il 4-2-3-1 che potrebbe vedere Totti di nuovo nelle vesti di centravanti. Il tutto con Stekelenburg tra i pali.
LO STAFF Esonerato Zeman (che aveva e ha un contratto con la Roma fino al 30 giugno del 2014), sono stati esonerati anche il suo vice Cangelosi, il collaboratore Modica e il preparatore atletico Ferola. Oggi pomeriggio in occasione del primo allenamento post boemo, al Bernardini con Andreazzoli ci saranno AC Zago, probabilmente Roberto Muzzi e i preparatori Franceschi e Chinnici. Una Roma molto sabatiniana. Si volta pagina strizzando l’occhio al passato: Andreazzoli è stato promosso a tempo, ma la sensazione è che sarà in panchina fino al termine del campionato, con l’obiettivo della finale di Coppa Italia e un posto in Europa.
Il Messaggero – Mimmo Ferretti