Proprio mentre la Uefa annuncia il Var dagli ottavi di finale, la tecnolgia finisce sotto accusa. Nell’occhio del ciclone delle polemiche in realtà c’è l’utilizzo dello strumento tecnologico. Urge dunque qualche modifica per limitare ulteriormente gli errori che ancora ci sono. Come scrive La Repubblica, l’ipotesi di introduzione del challenge, come nel tennis, ossia la possibilità per gli allenatori di chiedere l’intervento della moviola in campo una volta per tempo, è stata bocciata. Ma c’è una nuova idea, basata sulla falsa riga di quanto si è visto in Russia quest’estate: ex arbitri da poco ritiratisi e giovani direttori di gara da formare e impiegare solo sull’utilizzo della tecnologia riuniti in una control room centralizzata in cui il numero di assistenti non sia limitato a due, per favorire l’omogeneità delle decisioni.