Il Mesaggero (S.Riggio) – Sono passati soltanto 3 anni dall’inserimento del VAR, ma sembrano passati 3 lustri. Una convivenza che ha dovuto convincere gli scettici, ma che ha cambiato il modo di vivere e raccontare il calcio. Immaginare molte persone rinchiuse in uno spazio stretto, come il furgone dove si trovano gli arbitri di fronte ai monitor, al tempo dell’emergenza del Coronavirus appare davvero impensabile. A togliere ogni dubbio Nicchi: “Ripartire senza VAR? C’è questo rischio e potremmo essere costretti a farlo. Oggi per il VAR si usano ambienti angusti, ci sono operatori che lavorano vicini ad altri e non si può sapere chi ha frequentato chi“. L’Italia del calcio sarebbe così priva di uno strumento utile che ha sperimentato tre anni fa e che ha permesso la diffusione se si pensa al Mondiale in Russia o a Champions ed Europa League. Anche in Premier stanno pensado di ripartire senza VAR.