Ci pensano, non lo dicono apertamente, si può intuire. «Pensieri strani» riprendendo le prime parole del ds Tare. Silenzi e sospetti, il giorno dopo quasi peggio della notte dell’Olimpico. Chiede rispetto la Lazio, ha messo in discussione la designazione ancor prima dell’operato dell’arbitro Massa, affrontato a muso duro negli spogliatoi dopo la partita con l’Inter. Condizionamenti per la volata Champions, questa è l’accusa. Balla una montagna di soldi tra il secondo, il terzo e il quarto posto. A Formello s’è insinuata l’idea del complotto. La sintesi: Lazio penalizzata in modo costante dagli arbitri, lo dimostrano diversi episodi, non da domenica sera, ma dall’inizio del campionato. Pioli, i giocatori e la società sorpresi dal modo di dirigere le partite. Non solo errori, come il gol irregolare concesso sulla punizione di Hernanes viziata dal fuorigioco di Medel. Nel dubbio quasi sempre colpiti, è successo tante volte, anche quando la squadra biancoceleste vinceva con quattro gol di scarto con l’Empoli, un mese fa. Novaretti espulso per un secondo giallo inesistente. Klose, Cavanda e Canaammoniti. Era la partita meno decisiva del campionato. Le statistiche impressionano: 104 cartellini (tra gialli e rossi) per la Lazio, preceduta in serie A solo da Cagliari,Atalanta e Parma, retrocesse o in lotta per la salvezza.
TESI – Lazio penalizzata. Perché? Ecco la possibile motivazione: altri club “devono” andare in Champions e il pensiero vola subito alla Roma, appesantita dai debiti. Senza qualificazione, a Trigoria rischierebbero il tracollo finanziario. Un’altra chiave di lettura sul fronte politico. Lotito avversato dagli arbitri, che ad agosto non avevano dato il voto a Tavecchio. Una fronda congenita al sistema di cui paga i conti la Lazio. Possibile? E cosa ci combinerebbe la Roma? L’interrogativo resta in sospeso, ma le due differenti tesi sarebbero convergenti, non in contrasto, pensando agli schieramenti in Lega e in via Allegri. La Roma, come la Juve, occupa il versante opposto. Giochi di potere, allusioni. Nessuna certezza, meglio non sbilanciarsi in modo totale. I sospetti non si sono mai affacciati tra virgolette. «Vengono pensieri strani, ma dobbiamo avere rispetto del sistema e degli arbitri» la risposta di Tare, scosso per la serata in cui tutta la Lazio si è sentita derubata. Poteva vincere e scavalcare la Roma. Massa, più dell’Inter, ha contribuito a rovinare la partita.
GLI EPISODI CONTESTATI:
INTER-LAZIO 2-2
(Tagliavento)
Gol del 2-2: D’Ambrosio di testa manda il pallone sulla sua mano e poi a Palacio che segna.
ROMA-LAZIO 2-2
(Orsato)
Primo gol di Totti: spinta di Astori su Djordjevic, Roma in gol in ripartenza.
LAZIO-NAPOLI 0-1
(Rizzoli)
Due rigori negati: cross di Keita, palla sul braccio di Albiol e poi sul braccio destro di Maggio. Cross di Candreva, Albiol ha le braccia larghe e colpisce il pallone.
LAZIO-MILAN 3-1
(Mazzoleni)
Tre rigori negati: ginocchio sinistro di Bonaventura sul destro di Radu. Mexes trattiene la maglia di Mauri. Armero spinge Mauri che sta per battere a rete.
MILAN-LAZIO 0-1 (Coppa Italia)
(Rocchi)
Espulsione di Cana al 45′ pt: doppio giallo severo in cinque minuti, soprattutto il secondo (Cana e Menez erano già in contatto).
CESENA-LAZIO 2-1
(Peruzzo)
Rigore negato: Capelli da terra tocca Klose. Da annullare il 2-0 del Cesena: l’azione nasce con un contatto Rodriguez-Mauricio. Il primo partito in off-side, va diretto sul secondo, di fatto impossibilitato a contrastare Defrel che si invola in porta.
LAZIO-GENOA 0-1
(Gervasoni)
Candreva, solo davanti a Perin, fermato perché servito dopo un intervento di Klose su De Maio (il tedesco prende il pallone, il rossoblù è il primo ad allargare il braccio). Contestazioni per la geestione dei cartellini e la direzione complessiva del match.
LAZIO-INTER 1-2
(Massa)
Primo gol di Hernanes: fuorigioco di Medel è sulla traiettoria del pallone. Rigore su Icardi (piede sinistro trascinato) dopo contatto con Marchetti. Fuorigioco fischiato a Candreva, era involato verso la porta.
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