La Gazzetta dello Sport (A. Gozzini) – Come conviene al suo cognome, Aquilani guarda tutti dall’alto: il suo Sporting è volato in cima alla classifica del campionato portoghese. Se guarda in basso, e verso l’Italia, può vedere alcune delle sue ex, come Fiorentina e Juventus, comunque in corsa per posizioni nobili. Più in basso ancora ci sono invece Roma e Milan, altre due squadre del passato: domani si incrociano e chi vince resta a galla, che è diverso da spiccare il volo.
Domani Roma-Milan, chi rischia di più?
«Spero sia una bella partita, sono due squadre importanti e i grandi giocatori non mancano».
Se non mancano prestigio dei club e calciatori di livello, qual è il problema delle due? Da romano, prima la Roma…
«Ha grandi pressione e un pubblico esigente. A inizio anno l’avrei messa, per il valore della rosa, come assoluta favorita per lo scudetto. L’ambiente è particolare, si esalta e si deprime, e tu calciatore lo avverti. Dovresti isolarti, ma è più facile a dirsi che a farsi. I giocatori li hanno, hanno Totti e De Rossi che da tifosi e romani sentono ancora di più la situazione ma hanno anche lo spessore per trascinare i compagni».