Di una cosa a Trigoria sono certi: «Andreazzoli da qui non si muove». Forte di un contratto di altri 4 anni, il tecnico della Roma resterà in giallorosso. Già, ma con quale ruolo? Ameno di miracoli (4˚ posto e vittoria della Coppa Italia, come minimo) non avrà più la guida tecnica, ma la Roma vuole comunque gratificarlo per aver accettato di allenare la squadra in un momento così delicato. Per lui si sta pensando a un ruolo che non sia più quello del semplice collaboratore tecnico, ricoperto con Spalletti prima e poi con Montella, Luis Enrique e Zeman.
Tra campo e scrivania Andreazzoli potrebbe diventare o una sorta di direttore tecnico, un braccio destro del d.s.Walter Sabatini (a breve la sua firma sul rinnovo del suo contratto) pronto a dividersi tra campo e scrivania, oppure, considerando che a Trigoria di direttori ce ne sono già tanti, potrebbe andare a fare l’osservatore in giro per l’Italia e, se necessario, anche per l’Europa. Lui, che ha dato la sua disponibilità a restare fino alla scadenza del contratto, adesso si concentra sul campo, coltivando qualche speranza di conferma. Andreazzoli sa bene che se dovesse regalare alla Roma la decima Coppa Italia, vinta battendo la Lazio, le possibilità di continuare a guidare Totti e compagni aumenterebbero notevolmente. Con tanti saluti —e zero rimpianti—ad un futuro da dirigente o da osservatore.
Gazzetta dello Sport – Chiara Zucchelli