Dieci volte un arbitro è andato al Var in un giorno solo, quando nelle settimane scorse quasi c’eravamo dimenticati di avere la tecnologia a bordo campo. Il destino del Var in Serie A ha preso all’improvviso un’altra piega. Un cambio di direzione in aiuto agli arbitri che non è casuale, ma risale all’inizio di dicembre. Il prepotente ritorno del Var nelle decisioni durante una partita di calcio è nato dopo le polemiche a margine di Roma-Inter del 2 dicembre. Dopo quelle polemiche, a chiamare a raccolta tutta la categoria, è stato il designatore degli arbitri della Serie A, Nicola Rizzoli. In una riunione con i suoi ha alzato la voce, chiarendo che non ci sarebbero stati più sconti: chi sbaglia, paga. Un invito a non cristallizzarsi sulle regole, ma a valutare il contesto degli episodi. La svolta è nata così. «Certo che lo voglio rivedere» diceva ieri Valeri al microfono. Che il Var sia una risorsa è tuttora chiaro, che vada integrato all’interno del regolamento anche. Al momento, da protocollo, il Var entra “in gioco” solo in caso di «chiaro ed evidente errore». Lo riporta La Repubblica.