Il Messaggero (S.Carina) – Ha visto le streghe per 62 minuti e la notte di Halloween c’entra poco. Ancora una volta Abraham manca l’appuntamento che conta. Gli era accaduto al derby, dove non aveva mai calciato in porta. Suo malgrado, gli era andata male anche a Torino quando Orsato gli aveva annullato la rete del possibile pari. Non pervenuto nemmeno a Verona, quando la squadra in apnea aspetta un suo acuto per risollevarsi. Ieri il centravanti ha calato malinconicamente il poker contro il Milan di Tomori.
Probabilmente l’amico è stato agevolato dal fatto di averlo marcato chissà quante volte in allenamento ai tempi della Youth League nel Chelsea, ma aspettarsi altro era quantomeno lecito. Gli manca la rete dal 23 settembre, contro l’Udinese. Stavolta non gli è riuscito nemmeno il passaggio a due metri, per tre volte non si è capito con il compagno di turno: Pellegrini, Zaniolo o Mkhitaryan, senza fare differenze. Un po’ meglio quando è entrato nella ripresa Felix, facendo così crescere la sensazione che debba avere un compagno di reparto più vicino a lui, che magari gli apra qualche spazio.
Poco prima del raddoppio di Kessie su rigore, Abraham ha avuto la palla del pari, la girata a botta sicura è stata contrastata da Bennacer che per un’azione si è sostituito a Tomori. Che non fosse in partita lo ha capito anche Mourinho, che al 18′ lo ha sostituito. E così la notte di Halloween, da sempre sorridente alla Roma, si è trasformata in un incubo. Nel 2013 un gol di Borriello al Chievo permetteva alla squadra allenata da Garcia di tagliare il traguardo delle 10 vittorie consecutive, nel 2017 i giallorossi di Di Francesco annichilirono il Chelsea 3-0, successo che garantì il primato nel girone in Champions League. Stavolta il ko alimenta qualche perplessità sulla squadra di Mou e inevitabilmente anche su Abraham, la cui qualità, per carità, non è messa in discussione. Talento era e talento rimane, ma i campioni sono altri.