Corriere dello Sport (R. Maida) – Claudio Amendola ha parlato al quotidiano. L’attore, noto tifoso della Roma, ha commentato il lavoro della famiglia Friedkin, che – come ultimo colpo – ha regalato Paulo Dybala al mondo romanista.
Ha visto cosa è successo a Roma ieri sera?
No, che è successo?
La presentazione-show di Dybala…
Ho visto, ho visto…
Che ne pensa?
Penso che i Friedkin ci stiano pian piano educando.
In che senso?
Stanno insegnando a noi romanisti a ragionare in grande. Grande progetto, grande squadra. Questi signori parlano poco, anzi niente, ma continuano a lavorare per una crescita graduale. Non posso che essere grato a questa proprietà, che sta sprovincializzando la Roma. Ora mi aspetto tante belle cose: non vedo solo entusiasmo ma anche parecchia sostanza.
Dybala al Colosseo Quadrato: sembra un film.
Mi piace, è un evento eclatante. Eppure non mi pare la classica americanata. Mi sembra più un’attenzione verso i tifosi, che volevano ammirare il miglior acquisto dai tempi di Batistuta Non dobbiamo dimenticare che i nostri principali giocatori sono stati prodotti in casa. Dybala è un’eccezione, una delle eccezioni nella storia della Roma. E allora: viva il trionfalismo, ogni tanto.
Perché allora la Juve non gli ha rinnovato il contratto?
Non credo sia andata proprio così. Forse la Juventus, con Allegri, ha deciso di intraprendere un percorso puntando su Valhovic, Di Maria, Pogba. È sbagliata la narrazione, a mio avviso. Lavorando nel cinema, conosco i meccanismi delle trattative milionarie: non è che se un produttore rinuncia a un attore è perché lo giudichi un cane. Forse sta semplicemente immaginando una strada nuova.
Come farebbe giocare Dybala nella Roma?
Di questi aspetti Mourinho sa molto più di me, io faccio un altro mestiere. Ma sono convinto che possa giocare in qualunque modulo. Parliamo di un calciatore top, che nella Roma ritroverà la centralità perduta. Ha l’eta e la struttura per farci divertire molto.