Altro graffito di Momo, col Sassuolo è infallibile. E Stephan fa subito il bis

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La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – A fine partita qualcuno ci scherzava anche su: «Momo, quando si rigioca con il Sassuolo?». E lui giù a ridere, felice finalmente come non lo si vedeva ormai da troppo tempo. Momo è Mohamed Salah, uno che alle statistiche ha sempre guardato poco, ma che è probabile che alla stesura del calendario della prossima stagione vada subito a vedere quando è in programma la sfida con i neroverdi. Già, perché in tre partite contro il Sassuolo l’egiziano ha segnato sempre, ben tre volte: una rete a gara, la prima quando era alla Fiorentina e le altre due con la maglia della Roma. Tra l’altro, due gioiellini niente male che tra andata e ritorno fai anche fatica a scegliere quello più bello.

DA UN FARAONE ALL’ALTRO – Ieri Salah ha cancellato un periodo nero da far invidia forse al fumo dei pozzi di petrolio mandati a fuoco. L’ultimo gol risaliva a quasi tre mesi fa (4 novembre, al Bayer Leverkusen in Champions), anche se in campionato bisogna spingersi anche più in là, al 25 ottobre e a quell’altra gemma segnata al Franchi, alla Fiorentina. «Colpa dell’infortunio contro la Lazio, ho impiegato tanto tempo per tornare in condizione», ha spiegato. E magari con il gol di ieri gli sarà tornato in mente anche perché dalle sue parti lo chiamano il Messi d’Egitto. «Volevamo vincere, questo è un risultato fondamentale per la classifica», ha aggiunto. Anche se poi qualcosa di indigesto gli è rimasto lungo la partita, tipo quel raddoppio fallito nella ripresa per troppo egoismo («chiedo scusa a Nainggolan, avrei dovuto passargli il pallone») e quei due assist nel primo tempo che potevano chiudere la contesa molto prima, il primo a Maicon ed il secondo a El Shaarawy. Già, Stephan, l’altro Faraone, l’uomo che con Salah ha il cuore con i graffiti egizi. Se Salah segna sempre al Sassuolo, Stephan raddoppia: due partite e due reti in giallorosso.

LA GIOIA DI ELSHA – E a godersi la vittoria alla fine è anche lui, Elsha, uno che sembrava rinato anche prima di Salah e che è stato festeggiato come ai bei tempi del primo Spalletti romanista, con tanto di schiaffettini in testa. «Per me questa è già una rivincita, ho passato momenti difficili e ora cerco di riprendermi tutto con il massimo impegno – dice Stephan –. Ma anche quando ero infortunato ho lavorato sempre per uscire da un momento difficile, ora il lavoro mi sta ripagando. Abbiamo sofferto, è stata una grande vittoria, arrivata con il cuore. Il terzo posto? Tutto può succedere. Ora dobbiamo solo continuare così, ma senza esaltarci troppo». Difficile, con uno come Spalletti lì a guardia dei suoi. «Con lui possiamo crescere molto, sta facendo un grande lavoro soprattutto sotto il profilo psicologico. E poi sa come prendere noi giocatori. Il suo “basta lamentarsi, zitti e pedalare” da ora in poi dovrà essere il motto di tutti», chiude ElSha. Già, e poi chi giocherà pazienza. Fino a ieri l’impressione era che Salah fosse destinato ad uscire presto, per lasciar spazio sempre di più proprio ad El Shaarawy. Da ieri, invece, è tutto un po’ più difficile, con i due faraoni che si giocheranno il posto a tu per tu. Ma se poi i risultati sono quelli di ieri sera, Spalletti può dormire sonni tranquilli.

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